Allontanamento dei minori dalle famiglie: cause e conseguenze – webinar gratuito

Attualità & Cronaca

Di

di Marco Castelli 

Il tema dell’allontanamento di bambini e ragazzi dalle famiglie di origine è sempre più attuale e non sono mancate inchieste della magistratura, come il celebre caso Bibbiano, finalizzate a far luce su casi quantomeno poco chiari.

Quando il benessere del minore dovesse risultare a rischio, ad esempio a causa di abusi o di maltrattamenti, il Giudice può disporre il suo affidamento a terzi o ai servizi sociali. Non mancherebbero casi, però, di allontanamenti dovuti ad errori di valutazione da parte di alcuni assistenti sociali, psicologi o psichiatri, cioè da parte proprio di alcune figure professionali che dovrebbero garantire il benessere psicofisico dei minori.

L’associazione Minori in Primo Piano Onlus ha organizzato per il prossimo mercoledì 10 giugno il webinar gratuitoMinori allontanati dalle famiglie e affido dei bambini: come difendere i propri figli”. Per prenotarsi è sufficiente compilare un breve modulo cliccando qui. I relatori del webinar sono Francesco D’Auria, presidente dell’associazione, Fabio Nestola, la dott.ssa Silvia Bassi e l’avv. Tiziana Tomeo. 

La dott.ssa Silvia Bassi si occuperà delle “Conseguenze psicologiche sui bambini allontanati dalle famiglie ingiustamente”.

“L’affidamento a terzi o ai servizi si basa sulle indicazioni dei consulenti e l’allontanamento del minore dal nucleo familiare può essere disposto dal giudice in base agli artt. 330 e 333 c.c., solo dopo aver accertato un danno, nel caso quindi di condotte parentali che possano mettere a rischio il benessere del minore, come maltrattamenti e abusi, trascuratezza fisica e malnutrizione, decesso dei genitori, quando il minore è moralmente o materialmente abbandonato.

Ci sono casi però in cui l’allontanamento dei minori dal nucleo famigliare è dovuto ad errori nel processo di valutazione da parte di psicologi, psichiatri e assistenti sociali con inadeguata formazione o scarsa competenza in ambito minorile o famigliare.

È diritto del minore crescere ed essere educato nell’ambito della propria famiglia, così come indicato nell’art. 1 della legge 149/2001; la sottrazione del minore alla propria famiglia non deve essere la regola, i figli hanno il diritto di rimanere in famiglia se non sono presenti le situazioni di degrado o maltrattamento di cui sopra.

L’allontanamento che si basa su criteri che infrangono i diritti umani, possono portare a conseguenze estremamente dannose per il benessere del bambino, fino ad arrivare a veri e propri traumi.

Il bambino allontanato dalla propria famiglia perde i punti di riferimento e la stabilità e le conseguenze possono portare a difficoltà a strutturare una propria identità personale e, in diversi casi, relazionale solida e definita.

L’ascolto del minore deve essere condotto da professionisti competenti ed esperti, attenti a non manipolare, suggestionare o indurre le risposte del fanciullo, per tale motivo devono essere seguite le linee guida nazionali relative all’ascolto del minore testimone e la carta di Noto ed è auspicabile massima cautela nella previsione di allontanamenti dei minori dalla famiglia d’origine.

Nel momento in cui si decide per l’allontanamento dal nucleo famigliare, la scelta dovrebbe essere stata effettuata dopo un’attenta, precisa e puntuale valutazione del nucleo, delle dinamiche familiari, delle competenze e inidoneità genitoriale, sempre in funzione del best interest of child”. 

L’avv. Tiziana Tomeo spiegherà “Come difendere i propri bambini dagli allontanamenti dovuti a errori o valutazioni errate di certi psicologi, psichiatri e assistenti sociali

“Il tema da trattare è decisamente inquietante essendo innaturale immaginare l’allontanamento di un minore causato proprio da un possibile errore posto in essere da esperti che al contrario, dovrebbero essere deputati a preservare e/o garantire l’equilibrio psicofisico dei nostri figli.

Non esiste un modus operandi infallibile né ‘la’ soluzione come panacea a tutti i risvolti problematici, tuttavia è possibile giungere ad una condivisione d’intenti improntata all’ascolto delle famiglie e dei minori che siano in età compatibile con tale pratica, evitando abusi e soprusi.

Non è concepibile che l’80% dei minori tolti alle famiglie rappresenti l’epilogo di un procedimento basato su una dichiarazione tanto generica quanto inconferente d’inidoneità familiare.

E’ vero invece che 1 minore su 5 circa, in rari casi viene tolto ad una famiglia perché maltrattato, o vittima di abusi sessuali o perché in pericolo di vita, molte più volte invece subisce le conseguenze di una dichiarazione d’inidoneità assolutamente inverosimile e talvolta dolosamente predisposta ed in violazione dell’art.1 della L. 149/2001 che segnatamente recita: Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell’ambito della propria famiglia.

Ci troviamo troppo spesso a gestire un «meccanismo perverso», oramai divenuto un ignobile business che ha ad oggetto il facile affidamento di decine di migliaia di minori attraverso proprio la macchina della giustizia, e a seguito del quale ha trovato diffusione il triste fenomeno di quello che alcuni hanno definito l’«internamento» negli istituti e nelle comunità gestiti e governati dai servizi sociali”. 

Come partecipare al webinar gratuito

Per iscriversi al webinar gratuito di Minori in Primo Piano Onlus è sufficiente compilare un breve modulo cliccando qui.

L’associazione Minori in Primo Piano Onlus ha sede legale a Bergamo e, mediante soci e operatori, opera un po’ in tutta Italia. Sostiene la cultura della bigenitorialità, organizza convegni e dibattiti ed ha anche partecipato alle audizioni in Senato per la riforma del diritto di famiglia.

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