Misure urgenti di accesso al credito e adempimenti fiscali per le imprese

Politica

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Parere ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281

Punto 4) Odg Conferenza Unificata 

PREMESSA 

Nel dettaglio, il decreto si pone quattro principali obiettivi, come di seguito evidenziati:

Il sostegno alla liquidità, mobilitando 400 miliardi di garanzie per il supporto delle imprese e dell’export, potenziando l’intervento del Fondo di garanzia per le PMI. Il Fondo è stato rifinanziato con 1,729 miliardi di euro. Inoltre, è previsto un nuovo intervento di garanzia di SACE a copertura dei finanziamenti bancari concessi alle grandi imprese e alle imprese piccole e medie che abbiano esaurito la propria capacità di accesso al Fondo di Garanzia.

Sono previste garanzie per 200 miliardi di finanziamenti. Interventi di natura fiscale, consistenti in un’ulteriore sospensione dei versamenti tributari e contributivi. Adozione di un pacchetto di misure che, a tutela della continuità aziendale nella fase emergenziale, impattano sul diritto societario e su quello concorsuale: tra queste è previsto il rinvio di un anno dell’entrata in vigore del Codice della Crisi e dell’Insolvenza (rinvio calendarizzato al 1° settembre 2021). Il rafforzamento della disciplina dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica. In particolare, le misure in tema di poteri speciali puntano ad ampliare le prerogative del Governo, estendendo l’ambito applicativo dei Golden Power a tutti i settori ritenuti di rilevanza strategica dalla disciplina europea sullo screening degli investimenti esteri diretti e anche a investimenti effettuati da soggetti appartenenti all’Unione europea.

Quali considerazioni preliminari si evidenzia quanto segue:

1) Pur registrandosi lo sforzo per andare incontro anche alle esigenze delle imprese in difficoltà, non sono chiari i meccanismi individuati per ridurre i tempi di erogazione dei finanziamenti, specie considerando che è proprio nella tempestività dell’erogazione che si gioca l’efficacia dell’intervento stesso. 

È necessario rendere trasparenti e più semplici le procedure che devono seguire i soggetti finanziatori nell’erogazione del finanziamento, nonché assicurare chiarezza con riferimento alla documentazione che le imprese richiedenti devono fornire a corredo delle istanze.

Il meccanismo scelto, che si posa principalmente sul sistema bancario, non garantisce trasparenza e trattamento omogeneo: emerge quindi il rischio di una disparità di trattamento fra i soggetti destinatari e soprattutto, in considerazione della limitatezza delle risorse a disposizione, non è assicurata la copertura di tutte le esigenze manifestate dalle imprese e, in particolare, di quelle che si trovano in una situazione di maggiore difficoltà e che non hanno rapporti consolidati con le banche.

2) Risulta necessario sfruttare tutte le opportunità offerte dalla normativa in materia di aiuti di stato: nello specifico è assolutamente necessario che il Governo si adoperi tempestivamente per procedere alle notifiche generali (c.d. notifiche ombrello) sia con riferimento al quadro temporaneo delle misure di aiuto a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID 19, sia con riferimento all’art 107 2 b del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea in tema di aiuti per i danni dovuti alle calamità.

3) le scelte operate non sono state adottate con il coinvolgimento preventivo delle regioni: a titolo esemplificativo la scelta di sopprimere anticipatamente e definitivamente la disposizione contenuta nell’articolo 18 comma 1 lett r) del Dlgs 112/1998 anche nei confronti delle Amministrazioni in cui era attualmente operativa testimonia un mancato coordinamento ed un vulnus nei confronti del principio di leale collaborazione quanto mai necessario in questo momento di emergenza.

4) gli interventi di sostegno alle imprese sono limitati al settore delle garanzie sul credito e non sono previste misure a fondo perduto come particolarmente richiesto dalle imprese e dalle Regioni e Province autonome.

Alla luce di quanto sopra al fine di assicurare copertura a tutte le imprese ed intercettare le loro ulteriori esigenze, sarebbe opportuno prevedere a complemento delle misure poste in essere dal Governo, un fondo straordinario da ripartire tra le regioni per sostenere la fase di riavvio delle attività delle imprese sul territorio in maniera diretta e incisiva con piani di azione straordinari da affiancare alle misure già assunte dalle stesse Regioni con fondi propri.La Conferenza delle Regioni del 21 maggio, svoltasi in videoconferenza, ha esaminato il decreto-legge n. 23/2020 concernente l’accesso al credito e adempimenti fiscali per le imprese, poteri speciali nei settori strategici e interventi in materia di salute e lavoro di proroga dei termini amministrativi e processuali (c.d. “Liquidità”). Nel merito ha espresso parere favorevole in sede di Conferenza Unificata, ma condizionato all’accoglimento di emendamenti inviati – per via telematica – al Governo.
Tra gli aspetti segnalati e ritenuti prioritari: l’istituzione di un fondo nazionale a sostegno sistema fieristico; la modifica all’art. 13 sul Fondo Centrale di Garanzia PMI; le proroghe in materia di trasporto nelle acque interne e per interventi per mitigazione del rischio idrogeologico.
Di seguito il testo del documento approvato.

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