Esce #Zonarossa. Il Covid-19 tra infodemia e comunicazione

Arte, Cultura & Società

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Il libro è dedicato alla comunicazione dell’emergenza Covid-19. Non un j’accuse, ma un’analisi di quanto accaduto sin dai primi sintomi dell’emergenza, con un focus sulle strategie per la gestione della crisi in Italia  

© Claudia Greco/AGF – Coronavirus: una passeggera della metropolitana di Milano

Proporre una riflessione costruttiva sui processi della comunicazione emersi in Italia durante l’emergenza sanitaria provocata dal Covid-19, ricostruendo ed esplorando le scelte e le strategie messe in campo per rispondere a un’infodemia che si è diffusa con la stessa rapidità della pandemia. Sono questi gli obiettivi di #Zonarossa. Il Covid-19 tra infodemia e comunicazione, il libro di Lelio Alfonso e Gianluca Comin con la prefazione di Walter Ricciardi, edito da Guerini e Associati, disponibile dal 15 giugno in edizione digitale e da luglio in libreria.

#Zonarossa è il primo libro dedicato alla comunicazione dell’emergenza Covid-19. Non un j’accuse, ma un’analisi puntuale e documentata di quanto accaduto sin dai primi sintomi dell’emergenza, con un focus sulle strategie per la gestione dell’emergenza in Italia a partire dallo scorso 11 marzo, quando il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte dichiara il Paese “Zona Rossa” e il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Tedros Ghebreyesus ammette davanti al mondo la portata globale del Covid-19.

“Il nostro Paese, diversamente e forse più di altri, è stato colpito da questa infodemia che ha confuso l’opinione pubblica, travolto i media e messo in crisi le istituzioni” – spiega Lelio Alfonso – “Di “malattia dell’informazione”, proprio come di una qualsiasi patologia, in questo libro si effettua una diagnosi, si valuta una prognosi e si propone una terapia. La nostra tesi è che la comunicazione ha avuto e avrà un ruolo sempre più centrale in questa vicenda e in tutte quelle che richiameranno situazioni di emergenza collettiva. Lo sarà nel favorire i messaggi, agevolare la comprensione, limitare le incomprensioni”.

“Abbiamo assistito – sottolinea Gianluca Comin – al più massiccio e coordinato piano di comunicazione sociale mai sperimentato dal dopoguerra, non solo in Italia. Piano che ha utilizzato le piattaforme broadcasting tradizionali, i media di tutti i tipi, ma anche i social network, e che ha coinvolto le istituzioni, ma anche testimonial riconosciuti dalle persone come opinion leader e influencer. La comunicazione in situazione di crisi è capacità di previsione, è reazione tempestiva, è coerenza nei messaggi e trasparenza nelle azioni. Richiede competenze professionali e abilità nel comprendere il contesto sociopolitico in cui si opera”.

Attraverso un’analisi costruttiva delle scelte di comunicazione delle istituzioni e del mondo politico, il libro riflette sulle conseguenze che queste hanno avuto. Gli errori e le omissioni, ma anche le scelte, le intuizioni e gli insegnamenti che una situazione mai vista ha portato con sé diventano così l’occasione ripensare le strategie di governance e di gestione del bene comune, per evitare il ripetersi di cortocircuiti istituzionali e mediatici dannosi tanto al cittadino quanto per la reputazione stessa dei media e delle Istituzioni del nostro Paese.

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