Il potere della controinformazione

Attualità & Cronaca

Di

di Marco Marchese

Trovo assai curioso che per i comuni mortali, quando si è sentiti dalla Magistratura come persone informate sui fatti, si tratti di un interrogatorio; del resto tale è: il Magistrato o la Polizia Giudiziaria fanno una serie di domande, la persona informata sui fatti risponde e un qualche assistente redige un verbale. Attenzione: da un interrogatorio come persona informata sui fatti, l’interrogato talvolta può anche uscirne come persona indagata, ma questa è un’altra storia.

La Magistratura ha sentito il Presidente del Consiglio Conte e due Ministri, tutti come persone informate sui fatti, per una indagine nella quale non entro nel merito, perché non è mio scopo commentarla. La cosa curiosa è che l’informazione con tanta, tantissima accortezza, ha evitato il termine “Interrogatorio” usato per tutti i “comuni mortali”, usando invece l’espressione più edulcorata “Audizione” “Audizione” “Audizione”.

Vedete, cari amici, le parole hanno un peso… Questa potrà sembrare una sfumatura o un dettaglio di lana caprina, ma è proprio da questi dettagli e da queste sfumature che si capiscono tante cose. E’ diventato davvero difficile ascoltare un TG senza che ti venga il dubbio se te la stanno “raccontando” o se puoi stare tranquillo che la notizia è quella, per valutartela per bene senza il rischio di condizionamenti.

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