La nuova poverta’

Attualità & Cronaca

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Premesso quanto sia importante la tutela della salute, restano delle realtà, tra di loro correlate, che non possono più essere relegate tra le “cose” che si possono affrontare in seguito. L’indice della povertà continuerà a salire e i reali problemi della gente dovranno essere affrontati con chiarezza e senza vicoli politici predeterminati. I problemi dell’Italia, posto Covid-19, restano parecchi: ripresa economica, lavoro, sicurezza sociale. La situazione, nonostante tutto, resta difficile e i bisogni delle persone sono tanti.

A nostro avviso, servirebbe una presa di coscienza politica meno dispersiva con la finalità di benefici concreti per la gente. L’Italia, tanto per non scantonare, ha bisogno dell’UE per tentare una sorta di ripresa. E’ pur vero che la crisi economica è mondiale, ma noi non abbiamo, da troppo tempo, avuto periodi di “serenità” sotto questo profilo. Siamo consapevoli di non poter gestire da soli le insidie di una crisi globale. E’ una realtà che è stata compresa dal Popolo italiano. Ora resta difficile coniugare le necessità nazionali con la politica che, con l’autunno, dovrà attivarsi per evitare altre flessioni del nostro PIL.

 Anche i Paesi dell’Europa stellata dovranno uniformarsi a una linea di mutua assistenza che tenga conto di quanto sia complessa ma differente, la situazione socio/economica dei Paesi membri. Al punto in cui siamo, sempre che il Coronavirus sia debellato per sempre, servirebbero idee innovative tali da giustificare una diversa scelta di vita. In Italia ci sono ancora troppe contraddizioni per vedere un futuro meno condizionato. Avremmo bisogno di un nuovo spirito di collaborazione che ci coinvolga senza differenze di casta.

 La povertà non è uno stato del quale avere timore. Molto, però, dipenderà da come questo status sociale sarà gestito. Siamo consapevoli dei nostri limiti e delle nostre debolezze; ma la povertà dovrà essere uno stato di fatto passeggero. Tramite una serie d’interventi, interni e internazionali, capaci di ridare fiducia e mezzi per riprendere la via del lavoro. Ancora una volta, saranno i politici, al termine di questa “fase 3”, a gestire la nuova povertà della penisola.

Giorgio Brignola

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