“Quasi un italiano su due non farà vaccino Covid?

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Barillari (cons. regione Lazio): Questo dimostra che esiste uno scetticismo nei confronti di ciò che è stato fatto durante la pandemia. L’atto di responsabilità sociale è informarsi, capire quando arriverà il vaccino, se sarà efficace, se è la soluzione più giusta. Non siamo no-vax o complottisti, siamo persone che si pongono domande, ci sono domande della popolazione alle quali non viene data una risposta dalla scienza ufficiale”

Davide Barillari, consigliere della Regione Lazio, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Il 41% degli italiani dichiara che probabilmente non si vaccinerà contro il Covid-19. È quanto emerge ricerca dell’EngageMinds HUB dell’Università Cattolica. “E’ una ricerca che va letta con con attenzione perché dimostra che esiste uno scetticismo nei confronti di ciò che è stato fatto durante la pandemia –ha affermato Barillari-. Molte persone si chiedono se fosse necessario quel tipo di lockdown, se sia stato il modo migliore per combattere un virus di quella portata. In Cina sono intervenuti subito, con un isolamento della zona del focolaio ed hanno potuto contenerlo, non è stato fermato il Paese intero. Questo vuol dire essere preparati, avere un piano pandemico. La politica italiana ha fatto veramente errori madornali. Il problema è che c’è voglia nelle persone di capire cosa succede. L’atto di responsabilità sociale è informarsi, capire quando arriverà il vaccino, se sarà efficace, se è la soluzione più giusta. Non sappiamo in questo momento se parliamo di obbligo o non obbligo. Zingaretti nel Lazio sta facendo passare che ci debba essere l’obbligo per il vaccino anti-influenzale così non ci confondiamo con i sintomi, ma questa non è scienza. Non siamo no-vax o complottisti, siamo persone che si pongono domande, ci sono domande della popolazione alle quali non viene data una risposta dalla scienza ufficiale. Non basta dire che adesso arriva il vaccino e questa è la soluzione”.

Sui test sierologici. “I dati sanitari in questo momento sono preziosissimi, a livello commerciale c’è una vera e propria battaglia su questo. C’è chi sull’emergenza sta speculando, questa cosa la gente le ha capite. Quindi o si fanno le cose per bene perché servono, oppure le persone rimangono scettiche”.

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