Coronavirus. L’Oms fa il paragone con la spagnola, ‘strage in autunno’

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A parlare è il direttore aggiunto dell’Oms Guerra: ‘Il virus della spagnola si comporto’ esattamente come il Covid: ando’ giu’ in estate e riprese ferocemente a settembre e ottobre, facendo 50 milioni di morti durante la seconda ondata’. Il presidente del Veneto Zaia firma un’ordinanza che autorizza gli sport di contatto, processioni, ippodromi e saune.

 La Spagnola sembrava passata nell’estate di 102 anni fa, ma in autunno torno’ piu’ mortale di prima e fu allora che provoco’ decine di milioni di vittime in un mondo che allora contava 2 miliardi di abitanti. Ranieri Guerra, vicedirettore delle iniziative strategiche dell’Organizzazione mondiale della salute, ha voluto confrontare la pandemia del Covid-19 a quella che colpi’ un’umanita’ indebolita dalla prima guerra mondiale, un secolo fa. L’andamento dell’epidemia di oggi “e’ previsto e prevedibile – ha detto durante un’intervista televisiva – La Spagnola ebbe un’evoluzione dello stesso tipo: ando’ giu’ in estate per riprendersi ferocemente a settembre e ottobre, facendo 50 milioni di morti durante la seconda ondata. E’ quello che dobbiamo evitare”. L’allarme giunge mentre in molti dei paesi in cui si erano allentate le misure restrittive si sta verificando un nuovo aumento dei contagi, e il totale mondiale dei decessi ha superato quota 490 mila, mentre i casi ufficialmente registrati a livello globale e’ di 9,644 milioni.

E’ polemica fra l’organizzazione e la Svezia, che ritiene di non rientrare fra i paesi a rischio di una ripresa del virus: anzi, secondo il capo degli epidemiologi svedesi Anders Tegnell, “non vediamo alcun segnale che l’epidemia in Svezia stia peggiorando, al contrario. La Svezia si avvicina alla fine”. Secondo i dati che hanno suscitato l’allarme di Ginevra, negli ultimi 14 giorni il dato svedese dei contagi in rapporto alla popolazione e’ il piu’ alto di tutta l’Europa; un aumento a questi ritmi secondo l’OMS “se non controllato portera’ i sistemi sanitari nuovamente al limite”. Per domani, l’OMS ha organizzato una conferenza di donatori, con l’obiettivo di finanziare la ricerca e aumentare la disponibilita’ globale di test, vaccini e trattamenti contro il coronavirus. L’iniziativa e’ stata lanciata alla fine di aprile per accelerare lo sviluppo, la produzione e l’accesso equo a nuovi sistemi diagnostici, terapie e vaccini contro il nuovo coronavirus. Per questo, secondo l’agenzia di Ginevra, servirebbero “31,3 miliardi di dollari nei prossimi 12 mesi”.

Il governatore del Veneto Luca Zaia ha presentato, nel corso del consueto punto stampa alla sede della Protezione civile di Marghera (Venezia), una nuova ordinanza che autorizza gli sport di contatto, le processioni e la riapertura di ippodromi e saune. “Stiamo controllando se servono aggiustamenti – ha spiegato – E’ una delle ordinanze piu’ toste che abbiamo firmato e le linee guida sono state approvate dal Dipartimento prevenzione”. L’ordinanza prevede, inoltre, che possano tornare ad essere messi a disposizione dei clienti i quotidiani all’interno degli esercizi pubblici e privati. Le processioni religiose e le manifestazioni con spostamento sono, invece, ammesse ma a patto di mantenere la distanza di un metro tra le persone o in alternativa a patto di garantire l’uso della mascherina.

 La spagnola fu la piu’ grave pandemia influenzale della storia: tra il 1918 e il 1920 uccise circa 50 milioni di persone, tra cui 675.000 negli Stati Uniti. Uccise piu’ della peste del Trecento e piu’ della Grande Guerra, di cui fu in un certo senso la conseguenza. Il parallelo fatto dall’Oms per evocare il rischio di una seconda ondata di coronavirus in autunno si basa sul fatto che la spagnola arrivo’ tra marzo e luglio 1918 e da agosto ebbe inizio una seconda ondata, peggiore della prima. Il calo nei mesi piu’ caldi fu seguito da una feroce ripresa della pandemia tra settembre e ottobre con una seconda ondata che causo’ da sola decine di milioni di morti. L’epidemia scoppio’ a ridosso della Prima guerra mondiale e fu certamente favorita dalle condizioni umane e igieniche a cui erano sottoposti i soldati nelle trincee. Il tasso di mortalita’ fu insolitamente alto tra le persone sane di eta’ compresa tra 15 e 34 anni. Oggi si ritiene che fu diffusa dai soldati americani sbarcati in Europa dal 1917 per prendere parte alla Grande Guerra.  

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