I giocatori del Bari accettano la riduzione degli stipendi. C’è accordo su tutto con la Presidenza

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Dopo la visita negli spogliatoi del Presidente De Laurentiis volta a caricare la squadra dopo il buio periodo di lockdown, sono bastate le strette di mano per accordarsi sugli emolumenti non ancora erogati. Scrive la Gazzetta del Mezzogiorno che l’interruzione del torneo ha fatto si che tutti i club dalla serie A alla C, interrompessero gli stipendi per il periodo di inattività. Tale problematica è stata superata dal Bari con buon senso e grande disponibilità da parte di tutti. Occorreva giungere ad un preciso punto fermo in quanto gli allenamenti sono ripresi da un paio di settimane e il debutto del Bari nei playoff si avvicina sempre più.

Il buon senso prevale sul dio denaro, e non poteva che accadere con la società del Bari dove armonia, professionalità e buon senso fanno quadrato attorno ad essa. Sicché con l’accordo con la società, sia lo staff tecnico che i giocatori si son mostrati disponibili a rinunciare agli stipendi di marzo e di aprile così che il mese di maggio potesse slittare a luglio, così da lasciare giugno invariato. Certo, non era una risoluzione scontata in quanto moltissime società, sia italiane che straniere, sono ancora alle prese con queste grane stipendi, e per questo motivo che la scelta profuma di lealtà e grande professionismo, e mentre per i giocatori più giovani quali Marfella, Corsinelli e Pinto si è provveduto alla cassa integrazione in deroga, va evidenziata la scelta fatta dai giocatori più quotati come Frattali, Di Cesare, Bianco, Laribi, Costa, Antenucci, i quali hanno accettato senza remore la proposta della società che ha molto apprezzato anche il gesto di Vivarini e dei suoi giocatori tanto da farsi sfuggire un paio di promesse: sempre la Gazzetta del Mezzogiorno, infatti, parla di garanzia del pieno recupero delle mensilità che sono oggetto di rinuncia ma che verrebbero trasformate in premi promozione, un incentivo di grande spessore che premia la professionalità dei giocatori dopo il lungo periodo di lockdown lontano dai propri cari. Tra l’altro, in caso di promozione in B la società non ha in programma rivoluzioni particolari, i giocatori verrebbero riconfermati in blocco salvo che qualcuno non esponga il desiderio di cambiare aria. C’è fiducia, insomma, ed armonia affinché le problematiche vengano risolte con la massima disponibilità e professionalità.

 

Massimo Longo

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