Visco, ‘necessario un piano per la crescita’

Economia & Finanza

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In questo momento “lo stato di incertezza non consente di fare previsioni ragionevoli, procediamo per scenari possibili”. Così il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco che parla di incertezza ma questo. dice, “non vuole dire che non dobbiamo fare niente” e ricorda che ci vuole “un piano ben costruito” per affrontare la crisi e la crescita avendo “non solo il breve termine” in mente. Per il governatore sulle stime pesano sia “fattori non economici legati alla pandemia” sia di “natura geopolitica”. “Serve – conclude – una buona burocrazia: “una sua assenza non va bene. Si fa presto a dire semplificare” ma occorre una pubblica amministrazione che sia in grado “di rispondere alle esigenze” e una “giustizia piu’ veloce”.

 “Lo stato di incertezza attuale non consente di fare previsioni, procediamo per scenari possibili seguendo fenomeni legati al procedere della pandemia, ma anche alcune incertezze geopolitiche rilevanti. Nonostante ciò, incertezza non significa che non dobbiamo fare niente. Citando Keynes, per affrontare il breve periodo bisogna avere un piano ben costruito sul lungo periodo”. Così il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel corso della videoconferenza “Quali politiche economiche per l’Italia?”, organizzata dell’Accademia dei Lincei e della Società italiana degli economisti. Visco ha sottolineato l’urgenza di adottare “misure sul breve periodo, per evitare che la crisi di domanda abbia conseguenze sul capitale umano e materiale. Bisogna procedere per stadi, attraverso l’analisi degli squilibri che siamo chiamati a colmare e quella dei punti di forza”. Fra questi, il governatore ha citato le infrastrutture di rete “che ci hanno permesso di continuare a produrre” anche durante la fase del lockdown, ma anche ricchezza finanziaria delle famiglie e delle imprese italiane. “Il problema è semmai di produttività complessiva. In Italia abbiamo solo 25mila imprese medio-grandi che producono metà del valore nazionale: saranno in grado di recuperare e aggregarsi, aumentando la capacità produttiva?”, si è chiesto in conclusione. 

 “Sembra che ci siano fondi europei che si possono utilizzare senza pagarli” ma questo non è vero perchè “si paga tutto”, dice il governatore della Banca d’Italia. “All’Italia serve la capacità di spenderli bene, in infrastrutture e progetti utili”, senza “perderli in rivoli”, ha detto.

 “A causa della drammatica flessione del primo e soprattutto del secondo trimestre, quest’anno il Pil difficilmente avrà una caduta inferiore al 10% a livello globale”, ha detto Visco. “La situazione in Europa è molto complessa, con una forte differenziazione tra Paesi del Nord e del Sud – ha sottolineato -. Nonostante questo, i Paesi del nord tanto frugali non sono, né al Sud esiste un problema di occupazione così forte. Il punto semmai sta nella grande pervasività della criminalità organizzata, da cui derivano gran parte dei problemi del Mezzogiorno”. Il governatore ha commentato anche l’erogazione dei fondi prevista dal Recovery Fund messo in campo da parte dell’Unione europea. “Sembra che potremo utilizzarli senza pagarli – ha detto – ma il peso del debito resterà. Quindi spendiamoli bene e facciamoli fruttare”.

 Occorre una riforma fiscale “molto ampia” e “non so se partire dall’Iva o da altro”. Bisogna “avere una visione ampia, non imposta per imposta”, ha detto il governatore della Banca d’Italia. In Italia c’è “una grande dimensione dell’evasione, dell’illegalità” e della “criminalità organizzata” e “questo si trasferisce in un carico fiscale molto, molto pesante per coloro che le tasse le pagano. Questa è una vecchia storia, ma è una storia sulla quale riflettere oggi”.

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