Bari – Ci siamo. Va a riprenderti la terra, la vita, la luna e l’abbondanza

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Ci siamo. Dopo oltre quattro mesi dalla trasferta di Catanzaro in cui ha prevalso la paura su tutto, domani sera il Bari di Vincenzo Vivarini torna in campo per la prima sfida di playoff contro una forte Ternana. Il risultato di parità in terra calabrese di quattro mesi fa ha, di fatto, costretto i baresi ad abbandonare virtualmente i sogni di poter riacciuffare la Reggina, poi promossa a tavolino, che, speditamente, stava raggiungendo la B meritatamente con otto giornate al termine del campionato. Mentre il Bari è stato costretto dalle decisioni del “palazzo” a provare a raggiungere la serie cadetta attraverso degli anomali playoff. Domani sera, infatti i biancorossi potranno contare su due risultati su tre per passare il turno in una gara secca ma, si sa, spesso e volentieri questa apparente tranquillità lascia il posto al timore di non farcela, soprattutto se l’avversaria di turno si presenta a Bari già rodata e con tanta benzina in corpo dopo quattro gare giocate, differentemente dal Bari che non ne ha giocata nemmeno una se non tra le proprie mura allestendo formazioni tra la propria rosa a disposizione. Poi c’è da registrare anche la troppa euforia quasi si desse per scontato il passaggio del turno, una euforia molto pericolosa. Per carità, lo stato d’animo dei tifosi è comprensibile, loro non vedono l’ora di tornare, quanto prima, nelle categorie che gli competono senza dimenticare la voglia di riprendersi ciò che maledettamente gli è stato tolto due anni fa, ma, forse, sarebbe occorsa più moderazione e umiltà, pur manifestando speranze legittime.

Torna, dunque, la partita ed è bello giocare dopo quattro mesi passati tra l’incertezza della ripresa. Occorre affrontare la gara con attenzione e determinazione senza lasciare nulla di intentato anche perché il Bari ha lavorato tanto in questi giorni curando tutti i minimi particolari. La squadra, dunque, è pronta e sa cosa l’aspetta. “La Ternana è una squadra ostica composta da giocatori ormai rodati a questo tipo di gare – così Vivarini sulle colonne della Gazzetta del Mezzogiorno –. Li abbiamo affrontati per ben due volte raccogliendo quattro punti per una vittoria (in casa) ed un pareggio (da loro in terra umbra) e loro hanno affrontato la gara di ritorno aggredendo le nostre fonti di gioco e, da ciò, occorre fare esperienza per andare avanti. Abbiamo sofferto la loro fisicità e l’abilità di Mammarella. Ma noi abbiamo lavorato molto sul piano atletico e tattico. Certo, son mancate amichevoli, le verifiche, ma guardandoci negli occhi, sono convinto che tutti abbiano compreso la posta in palio. Voglio vedere i giocatori farsi scivolare addosso qualsiasi evento potenzialmente nocivo – ha proseguito l’allenatore sulla Gazzetta – e non dovremo pensare agli avversari, occorre essere pronti a tutto senza lasciarci condizionare da nulla, così come pretendo che non ci si debba cullare dei due risultati utili, noi dobbiamo pensare a noi stessi e giocare la nostra gara”.

Mancherà il pubblico e questo è un grande handicap in quanto coi tifosi allo stadio non ci sarebbe stata partita per nessuno.

Una delle potenziali armi – ha ribadito l’allenatore su quotidiano barese – è l’abbondanza della rosa che ci permette di contare su tutto il gruppo anche nel momento dei cambi che, naturalmente, ci saranno. La squadra sta bene anche se la condizione fisica non è al meglio. Occorrerà concentrazione e lucidità”. E soprattutto determinazione e qualità, quest’ultima caratteristica che il Bari possiede in abbondanza, aggiungiamo noi.

E allora, Bari, andiamoci a riprendere la terra, la vita, la luna e l’abbondanza. Ti tocca sia per i tifosi sia per vendicare una balorda e colpevole discesa agli inferi.

 

Massimo Longo

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