Lecce, una vittoria per continuare a sperare

Lapadula (doppietta) e Saponara condannano il Brescia alla retrocessione. Ma il Genoa vince il derby

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Il Lecce supera il Brescia per 3 a 1 al Via del Mare e prova a rimanere aggrappato alla serie A.

I tifosi leccesi hanno seguito la gara con un occhio al derby “della lanterna” che si giocava contemporaneamente a Genova. Non sono però arrivate buone notizia. Vittoria anche per Genoa, che batte la Sampdoria e  rimane a quattro punti di distanza dai giallorossi. Un margine di vantaggio importante, a sole tre giornata dalla fine del campionato.

Per i salentini non rimane che rimane altre che vincere le gare rimaste, iniziando dalla trasferta del prossimo turno a Bologna, sperando in un passo falso del Genoa a Milano contro l’Inter.

Il forfait di Babacar e Farias, infortunati nella sfortunata partita di domenica scorsa contro il Genoa, costringe Liverani a mandare in campo dal primo minuto Lapadula, ancora non al meglio della condizione.

Una mossa forzata ma azzeccata, perchè l’ex attaccante del Milan trascina il Lecce sul doppio vantaggio già alla fine del primo tempo. L’1-0 arriva al 22’ con un colpo di testa su assist di Falco da calcio piazzato, il raddoppio al 33’ con un sinistro ravvicinato che non lascia scampo a Joronen. In mezzo ai due gol di Lapadula, il clamoroso palo di Zmrhal che regala al Brescia l’unica vera occasione dei 45 minuti iniziali.

Ripresa altrettanto emozionante, con Gabriel che rischia la clamorosa autorete e con Dessena che la riapre al 63’ al termine di un’azione fortunosa. Lo stesso Gabriel. Ma al 70’ il pallone recuperato da Tachtsidis spiana la strada a Saponara per il sigillo del 3-1 che condanna il Brescia alla Serie B.

Queste le parole dell’allenato del Lecce Fabio Liverani a fine gara:

In questo momento non siamo padroni del nostro destino, ma non dobbiamo avere rimpianti, nel caso in cui gli altri non dovessero fare risultato. I ragazzi hanno fatto una stagione di sofferenza e di qualità, nel primo tempo abbiamo giocato bene, iniziando l’azione sempre dal portiere, giocando in verticale con personalità e qualità. Il lockdown è stato devastante per noi e giocare ogni tre giorni ha cambiato le regole di questo sport. Le squadre come la nostra, costruite per giocare una partita a settimana inevitabilmente sono andate in difficoltà. Oggi sono stato costretto a centellinare Lapadula, che ringrazio perché gioca con la caviglia che gli crea grosse difficoltà, Falco, che fa infiltrazioni per giocare. Se loro non ci avessero messo il cuore oggi avremmo fatto fatica ad arrivare a 11/12 giocatori. Questo è il mio più grande rammarico, prima del lockdown avevamo trovato una quadratura, avevamo 15/16 giocatori, avevamo vinto tre partite di fila ed eravamo in grande condizione. Dopo tutto questo non voglio avere rimorsi, voglio fare il massimo con questa squadra, poi se gli altri saranno più bravi faremo loro i complimenti. Il calendario? Noi dobbiamo fare sempre il massimo, il Bologna farà una partita importante perché conosco l’allenatore ma noi dobbiamo metterci qualcosa di più. Faremo di tutto per vincere sapendo che sarà dura. Gli infortuni? Non ci saranno recuperi, sono già contento se non perdo nessuno di quelli che ho“.

Giuseppe Nuzzo

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