Covid, il richiamo di Mattarella: ‘contagiare non e’ liberta”

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‘Non bisogna confondere la liberta’ con il diritto di far ammalare gli altri’. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella alla Cerimonia del Ventaglio soffermandosi sulla necessita’ di mantenere le precauzioni nei confronti della diffusione del Covid. ‘Imparare a convivere con il virus non vuol dire comportarsi come se non ci fosse piu”, le difese non vanno abbassate’, ha aggiunto. Il capo dello Stato ha sottolineato poi che nell’ambito dell’Ue ‘noi italiani siamo chiamati a fare la nostra parte e a utilizzare le risorse nell’ambito di un programma tempestivo, concreto e efficace’. 

Non si puo’ ancora abbassare la guardia e chi lo fa, per noncuranza o per scelta, mette a repentaglio la salute degli altri. E’ la riflessione che il Presidente della Repubblica svolge in occasione della cerimonia del Ventaglio. Il Presidente parte dai dati e nota innanzitutto come troppo presto si sta tendendo a dimenticare il dramma che ha colpito il Paese, proprio mentre altri paesi stanno vivendo una seconda ondata. “Non possiamo – e non dobbiamo – dimenticare quel che e’ avvenuto, le settimane in cui morivano, quotidianamente, centinaia di nostri concittadini” esorta il Capo dello Stato, ricordando gli 800 morti al giorno di marzo. Per rispetto a loro, a chi li ha curati e ha combattuto l’epidemia, a chi e’ rimasto disciplinatamente a casa “non possiamo – non dobbiamo – rimuovere tutto questo”. Chi, come in altre nazioni, nega l’epidemia e non mette in campo misure drastiche provoca “drammatiche conseguenze”.

“Occorre tener conto anche del dovere di equilibrio con il valore della vita, evitando di confondere la liberta’ con il diritto far ammalare altri”, afferma Mattarella. Dunque, occorre evitare ora di “dividerci in contrapposizioni pregiudiziali”, quasi che riconoscere il virus e negarlo fossero due nuove ideologie avversarie; cercando invece “una comune ricerca di prospettive”. Partendo da dati ed evidenze scientifiche, Mattarella riflette sul mondo dell’informazione, davanti ai giornalisti dell’Associazione stampa parlamentare presenti al Quirinal. Un mondo che “nonostante le obiettive difficolta’ vissute dal settore e dai singoli giornalisti, ha dato prova di saper essere al servizio dell’interesse generale e dei cittadini”. Si parla spesso di fake news, si cercano strumenti nuovi per contrastarle, ma per il Capo dello Stato una cosa deve essere chiara: le notizie contraffatte sono spesso anonime, confezionate appositamente per ingannare, veicolate dal web senza sanzioni, mentre l’informazione offerta dai giornalisti ha regole, deontologia e controlli. Non sono ambiti da confondere.

 

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