La sfida sul simbolo della Lega Nord

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L’ex deputato Gianluca Pini, che aveva chiesto di poterlo utilizzare per le prossime Amministrative in Romagna, lancia un ultimatum al Commissario Nazionale regionale che gli ha negato il permesso: “Documenti entro domani o ricorriamo all’autorità giudiziaria”

 

© Facebook – Gianluca Pini

I vertici regionali della Lega Nord hanno negato l’uso simbolo elettorale del partito all’ex deputato romagnolo Gianluca Pini, ribelle ‘lumbard’, iscritto al vecchio movimento fondato da Umberto Bossi, che aveva chiesto di poterlo utilizzare per le prossime Amministrative in alcuni Comuni della Romagna. Pini ha quindi scritto una dura lettera di replica al commissario romagnolo Andrea Liverani e minacciato di portare la questione in Tribunale se i vertici del partito non cambieranno idea sul simbolo “entro domani”, a meno di una settimana dalla scadenza per la presentazione delle liste. 

“Preso atto della richiesta formulata in data 6 agosto, con riferimento all’utilizzo del simbolo di Lega Nord per l’indipendenza della Padania, non rivestendo la S.V alcun incarico all’interno del Movimento Lega Nord e non avendo ricevuto specifica autorizzazione da parte del commissario federale (Igor Iezzi, ndr.)  – si legge nella lettera inviata da Liverani a Pini, e datata il 7 -, la informo che questa segreteria nazionale non potrà concederle l’uso del simbolo di Lega Nord in occasione delle imminenti elezioni amministrative”.

“La invito, quindi, mancandone tutti i presupposti, ad astenersi dall’utilizzare il simbolo del movimento in qualsiasi forma e variante, ivi comprese quelle impiegate in precedenti tornate elettorali, o in tutte le altre forme che comunque possano ingenerare un’indebita confusione nell’elettorato”, conclude. 

“Ricevo la sua esilarante replica alla mia richiesta di utilizzo del simbolo della Lega Nord per l’indipendenza della Padania, per la quale Lei rivestirebbe – il condizionale è d’obbligo – la carica di Commissario Nazionale per la Romagna – replica Pini -. Al netto del fatto che la banalità disarmante della Sua risposta (se effettivamente Sua o meno lo appureremo in separata sede) si appalesa in tutta la Sua pochezza quando parla di assenza di incarico, atteso che un commissariamento azzera ogni incarico esistente, sono con la presente, ad ogni effetto di legge, a ribadirLe la necessità di fornirmi la prova, con data certa, del suo rinnovo di tesseramento di sostenitore ordinario militante (Som) antecedente la data del 31 marzo 2020. Stessa richiesta deve intendersi estesa al dottor Igor Iezzi che ci legge in copia”.     

“Le rammento che in difetto di tale evidenza, non solo Lei ed il dottor Iezzi stareste abusivamente occupando un ruolo che non vi appartiene, ma che si configurerebbero una serie di gravissimi reati a voi ascrivibili per i quali non mancheremo di chiedere all’A.G. una azione penale specifica – prosegue -. In aggiunta, vi sia oltremodo chiaro che in caso di ulteriore diniego all’utilizzo del simbolo, sarà attivata anche una azione civile di risarcimento del danno a favore dei Som regolarmente iscritti ai quali Voi intendete arbitrariamente e colposamente precludere la partecipazione ad una elezione democratica al solo fine di favorire un soggetto terzo”.     

“Le segnalo che, al fine di poter predisporre la documentazione necessaria alla presentazione della lista dei Som, una vostra risposta definitiva è necessaria entro le ore 12 di domani – conclude -. In difetto saremo obbligati a ricorrere all’autorità giudiziaria per tutelare i nostri diritti di soci ordinari militanti della Lega Nord”

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