Il voto con la doppia preferenza: una risorsa

Puglia

Di

di Nunzia Bernardini.

Dopo aver  partecipato attivamente alle iniziative per ottenere l’adeguamento della Puglia alla norma sulla doppia preferenza di genere nelle prossime elezioni regionali, ritengo doveroso mantenere un impegno coerente nei confronti delle candidate.

Sono convinta che la presenza femminile nelle liste abbia rappresentato un guizzo di vitalità rispetto agli stanchi, vecchi e monotoni “riti” delle campagne elettorali.

Tutti i partiti e le liste civiche o per convinzione o per…costrizione hanno dovuto fare i conti con questa fondamentale esigenza di democrazia paritaria.

Sembra ovvio ribadirlo: le donne devono esercitare l’elettorato attivo, andando a votare, ma soprattutto l’elettorato passivo attraverso le candidature e la conseguente,  auspicabile elezioni in consiglio.

E c’è un altro aspetto che mi interessa sottolineare: il coraggio che alcune candidate stanno dimostrando.

Ecco alcuni esempi.

Antonella Laricchia, candidata alla Presidenza per i 5 Stelle, pressata ad alto livello, per acconsentire all’alleanza con il PD, ha risposto: “La mia presenza non è scontata, chiaramente sono sacrificabile in ogni momento, se qualcuno lo decide dall’alto. MA NON CHIEDETEMI DI PIEGARE LA TESTA, piuttosto trovate il coraggio di tagliarla, se volete salvare la mala politica di Emiliano e Fitto, perché finché non sarò rimossa da questo ruolo che mi è stato attribuito, andrò avanti a guidare questa opportunità di cambiamento.  IO MI FIDO DEI PUGLIESI, sto lavorando per loro e non tolgo lo sguardo dall’obiettivo di una Puglia più efficiente, né mi muovo istericamente per il timore di una loro scelta”.   Chapeau!

Elena Gentile con la sua lunga e ricca esperienza politica ha saputo trasformare un rifiuto in una occasione di rilancio. Se il Partito Democratico decide di non  candidarla nel Foggiano, il suo territorio, lei se ne rammarica pubblicamente suscitando una petizione e la solidarietà di tante e tanti. Il risultato la premia e la segreteria regionale la candida come capolista del PD a Bari e Lecce. Brava nel trasformare una negatività nel suo esatto opposto!

Poi c’è Irma Melini protagonista o per meglio dire, vittima nel 2017 di uno “sgradevole” episodio di insulti sessisti durante un  Consiglio comunale. Insieme a tante altre, in quei giorni le ho espresso solidarietà. Bisogna registrare che la vicenda si è conclusa con un nulla di fatto: il Giudice monocratico del Tribunale di bari ha assolto il consigliere comunale indagato per diffamazione aggravata…

Ma Irma, nonostante l’apparenza minuta, manifesta energia e coraggio accettando di candidarsi nuovamente e per una sfida non facile.

Proprio da lei ho ricevuto l’invito a partecipare alla manifestazione presentazione dei candidati alla presenza di Giorgia Meloni. Ho accettato l’invito anche considerando che la Meloni, Presidente di Fratelli d’Italia sia l’unica presenza femminile con un ruolo di rilievo nel “maschilista” scenario politico italiano!

La Presidente si è presentata in una tenuta da “combattimento” con scarpe basse e senza fronzoli,  ha esordito con una battuta autoironica dicendo che il leggio era troppo alto per lei ….ed ha illustrato i suoi argomenti con il solito linguaggio comprensibile e con uno stile comunicativo efficace e meno conflittuale rispetto a quello scelto da Salvini.

L’aspetto che più mi ha colpito è stato il riconoscimento che le ha rivolto Raffaele Fitto: un ringraziamento quasi liberatorio e non scontato  nei confronti della determinazione della Meloni nel sostenere  la sua candidatura frutto di una scelta di amore per la propria terra e di un progetto politico condiviso…. Cosa aggiungere?

Sono solo alcune storie di donne coraggiose e leali con i propri concittadini. 

Gli elettori e le elettrici hanno un solo modo per dimostrare di apprezzare questa indispensabile presenza attraverso il voto: libero, motivato e consapevole.  

 

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