Kledi Kadiu, il viaggio dall’Albania fino all’Italia che ha reso la sua vita piena di successi lavorativi

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Kledi Kadiu è un ballerino professionista, negli anni 90’ fa il suo ingresso in Italia; la sua storia è la stessa di altri connazionali che qualche decennio fa lasciarono la loro terra per cercare fortuna altrove. 

Dobbiamo riconoscere che i tempi sono cambiati, al giorno d’oggi si tende a guardare l’extracomunitario con spirito di diffidenza piuttosto che accoglienza. Eppure una cosa è certa, quel viaggio Kledi non lo dimenticherà mai, risale all’8 agosto una descrizione a tema sul suo profilo Instagram.

Essendo una persona particolarmente sensibile e piena di emozioni, abbiamo pensato di contattare l’insegnante per sapere qualcosa sulla sua personalità.

Come riportato su Instagram nell’ultimo post, 29 anni fa lasciavi l’Albania a bordo di una nave diretta in Italia, un viaggio della speranza tramutatosi in successo. Secondo te, come mai oggi più che mai siamo diventati indifferenti nei confronti di coloro che approdano nella nostra terra per cercare di farsi una nuova vita? siamo un po’ tutti quanti cittadini del mondo, discendiamo da varie dinastie e in passato era di consueta abitudine il fenomeno dell’immigrazione. Le ragioni di tanta indifferenza nei confronti dei migranti sono da ricercarsi nella politica? personalmente quando sei giunto in Italia, ti sei sentito accolto

La mia storia parte da molto lontano. Nel tempo, intendo. Allora l’immigrazione non era così massiccia come ora. Gli Italiani hanno una lunga storia di emigrazione, iniziata in America del Sud, in America del Nord, in Europa, in Libia, Eritrea, al tempo delle colonie. Oggi la gente ancora emigra per cercare lavoro, per raggiungere familiari, amici, parenti. Emigra dal sud al Nord Italia in cerca di fortuna. E’ cambiato poco, credo. Non penso comunque sia una questione politica. Piuttosto di paura di qualcosa che non si conosce. Occorrerebbe sempre pensare che nessuno lascia “casa” se sta bene a casa sua.

Quali sono le qualità che deve possedere un insegnante di danza? i tuoi ragazzi cosa apprezzano nella tua metodologia di insegnamento? 

La qualità fondamentale di un docente deve essere la comunicazione. Il saper dare con entusiasmo ed il saper trasmettere il tuo sapere con emozione. Penso che i miei allievi apprezzino questo di me.

C’è un ballo, al quale sei particolarmente legato?

Amo la danza in tutte le sue forme. Sono nato come ballerino classico, per poi diventare ballerino e ora docente di modern dance. Ma, come dicevo prima, tutta la danza mi piace se fatta bene.

Hai un desiderio o un sogno che ancora non sei riuscito a realizzare? 

Mi ritengo una persona fortunata. Ho avuto tanto dalla vita. E sto avendo tanto ancora oggi. Ho un lavoro che continua a piacermi, una famiglia meravigliosa ed il mio desiderio è di continuare così. Di veder crescere mia figlia, augurandomi che sia sempre allegra come ora.

Come ti senti quando ti ritrovi a ballare solo in una sala di danza? 

Mi sento come se non fossero passati gli anni perché la danza è un fuoco che non si spegne mai.

Da queste parole, si evince che l’albanese è determinato, ciò gli ha consentito di affrontare qualsiasi tipo di difficoltà senza ulteriori problematiche.

Annamaria Iannelli

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