A bordo della Vega VV16 dell’ESA  anche la tecnologia italiana della ‘Barcella’

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L’innovativa azienda italiana ha fabbricato gran parte dell’adattatore in cui sono stati inseriti i satelliti portati in orbita . “L’Italia dello spazio torna a volare, una vittoria per il nostro paese” commenta il Sottosegretario Fraccaro.  

E’ la risposta europea alla crescente richiesta di lanci economici per satelliti di piccola taglia. Nottata col fiato sospeso a Varano de’ Melegari (Parma), dove  il team della Bercella si è sintonizzato alle 3:51 di mercoledì con la base spaziale francese di Kourou, nella Guyana francese, per seguire il sedicesimo volo del lanciatore leggero Vega nella missione dell’Agenzia Spaziale Europea. Vega ha lanciato oltre 50 microsatelliti per la prima volta in contemporanea, grazie all’innovativo sistema di trasporto multiplo Small Spacecraft Mission Service (SSMS), cui Bercella – innovativa azienda italiana che da 25 anni mette a punto il design, l’ingegneria e la progettazione di soluzioni avanzate in materiali compositi e leghe leggere-  ha contribuito realizzando le parti strutturali in materiale composito, sulla base di un progetto SAB Aerospace s.r.o e alcune parti strutturali di uno dei microsatelliti a bordo di SSMS.

Il lancio raccoglie i frutti di due anni di lavoro intensi e appassionanti. Un momento di orgoglio per l’Italia intera. 

“L’Italia dello spazio torna a volare- dichiara il Sottosegretario di Stato con delega alle politiche per le attività spaziali Riccardo Fraccaro – il lancio di Vega, il vettore europeo per i satelliti sviluppato dalla nostra filiera, è una vittoria di tutto il sistema Paese che rafforza la leadership tricolore nel settore. Siamo orgogliosi di questo successo, ancora una volta l’Italia dimostra il valore delle proprie eccellenze a livello mondiale”. 

“Siamo orgogliosi di contribuire a questo momento importante della storia dell’industria spaziale. Abbiamo raccolto la sfida con entusiasmo, mettendo a disposizione dell’ESA tutto il nostro know-how di processo e dei materiali compositi – commenta il Ceo Massimo Bercella – Siamo ora pronti a rafforzare la partecipazione dell’Italia all’evoluzione del mercato dello spazio, contribuendo come player europeo per le strutture in compositi”.

 

Spazio Bercella missione Vega ESA 

Il lancio arriva  dopo numerosi rinvii per il maltempo e per la pandemia:  il razzo europeo Vega dell’Agenzia spaziale europea (Esa) porta in orbita per la prima volta 53 microsatelliti, la maggior parte dei quali di peso inferiore a 15 chilogrammi. L’ultimo tentativo di lancio, nel luglio 2019, era fallito circa due minuti dopo il decollo a causa di un apparente guasto strutturale. Il lanciatore Vega è stato progettato e costruito in Italia da Avio, azienda di Colleferro, in provincia di Roma.

Spazio Bercella missione Vega ESA 

La piattaforma SSMS, cui ha contribuito il lavoro di Bercella ha un’architettura modulare in grado di accogliere varie combinazioni di satelliti: una sezione inferiore esagonale, capace di accogliere 2 “deployers” di nanosatelliti su ciascuna faccia, per un totale di 12 deployers, e una sezione superiore in grado di accogliere per questo volo 7 microsatelliti, e diverse altre configurazioni di nano, micro e mini satelliti grazie alla modularita’ del sistema. Le parti in materiale composito della struttura sono state realizzate da Bercella su design di SAB Aerospace s.r.o. per AVIO sotto la leadership del programma Vega dell’ESA, a partire da un unico pannello sandwich in alluminio con pelli in composito rinforzato con fibra di carbonio. Tale soluzione ha permesso di ridurre complessivamente il peso del lanciatore, e di conferirgli maggiore rigidità, caratteristiche fondamentali visto il numero elevato di configurazioni possibili.

“E’ la prima volta che l’ESA realizza un progetto multimissione – spiega all’AGI Davide Solaroli, direttore aerospace di Bercella – invece di avere clienti di diverso taglio solitamente grandi, che possono sopportare il costo di far partire un missile solo per loro più o meno grande, questa volta hanno fatto una missione commerciale molto innovativa, prendendo tanti clienti piccoli – 53 per l’esattezza, di vari paesi europei- che hanno fatto volare i loro ‘satellitini’, più economici e ‘piccolini’ che però messi tutti insieme hanno creato la massa critica per coprire i grandi costi”.  “I vantaggi – prosegue Solaroli – sono quelli di usare un lanciatore comunque di medie dimensioni , come può essere il Vega costruito in Italia da Avio –  per lanciare satelliti che altrimenti non sarebbero mai potuti andare sul Vega. Percheè questa notte sono volati in orbita dei satelliti molto piccoli, più piccoli di una lavatrice, o grandi poco più di una scatola da scarpe , che le stesse università o le scuole possono assemblare e realizzare anche con funzioni abbastanza complesse ed evolute.  Bercella ha fornito tutta la componentistica e tutto l’hardware per agganciare questi satelliti : perchè per poterli lanciare in maniera ordinata e farli sopravvivere allo stress del lancio, con vibrazioni e accelerazioni che possiamo immaginare occorre una struttura, un dispenser. Abbiamo realizzato inoltre anche una di queste sottostrutture,”il ‘vestito’ di uno dei passeggeri, ovvero di uno dei satellliti”. “Per noi è molto importante – conclude Solaroli – ci arricchisce di questa esperienza comprovata, che è una garanzia per i lavori futuri. Io che sono in prima linea, e mi occupo della parte commerciale dell’azienda, già da oggi parlando con i clienti ho degli argomenti che ieri non avevo”.

Spazio Bercella missione Vega ESA 

 

 

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