Giffoni 50: specchio di un’Italia migliore

Arte, Cultura & Società

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GIFFONI VALLE PIANA – Una notte magica alla Yaris Arena, illuminata dall’energia dei Giffoner e dalla carica di Samuel e Gaia, guest star di Giffoni50 Talk condotto da Nicolò De Devitiis. A seguire la cerimonia di premiazione dei film vincitori per la sezione Generator +13. Così si è conclusa sabato, 29 gennaio, l’edizione 2020 del Giffoni Film Festival.
Sullo schermo scorrono le immagini riprese dal robottino Wally che raccontano il cinquantennale di Giffoni attraverso gli occhi dei ragazzi che in queste settimane hanno vissuto il Festival sulle note dell’ultimo singolo di Samuel “Tra un anno”.
“Una sorpresa incredibile”, esordisce. “È il mio primo anno a Giffoni, sono emozionato per il montaggio. Ho scoperto che questa canzone sta benissimo con l’immagine dei ragazzi che sorridono. Questo periodo storico è drammatico e rimette di fronte all’incertezza di cosa succederà. Viviamo giorno per giorno, senza sapere cosa accadrà”. All’improvviso arriva sul palco una chitarra e così Samuel regala un live unplugged di rara bellezza: “Un brano che è un’ode alla vita”, spiega, “un gesto che facciamo normalmente, che ci permette di vivere, ovvero respirare”. Per lui anche la “riggiola” dipinta a mano che riprende il logo Giffoni50 ispirato alla scuola eleatica di Parmenide, simbolo della nascita del pensiero occidentale, per la sua capacità di “essere fonte di innovazione e di ispirazione”.
In prima fila, distanziati, i Generator +13 cantano a cappella. In molti piangono rivedendo le immagini del “best of” di un’edizione che continuerà ancora fino alla chiusura di dicembre.
L’energia di Giffoni accoglie anche Gaia, che balla insieme ai ragazzi su “Chega” e racconta l’uscita del suo ultimo singolo Coco Chanel, esprimendo due desideri: tornare ad abbracciarci senza mascherine e poter partecipare ai grandi concerti pieni di gente. “Sono emozionata, che bello essere qui a Giffoni”, sottolinea la giovanissima cantautrice emergente, già protagonista di Giffoni Impact. “Fatevi un applauso, siete stati incredibili. Dritti, fermi, non avete il timore di dire la vostra, siete pazzeschi”. Si sofferma a lungo sul legame profondo con la terra, tema ispiratore di Giffoni50. “C’è tanta terra nei miei brani”, dice, “racconto la mia storia, le mie origini, legandomi a quello che mi circonda, agli input dell’ambiente, della madre terra”.
La musica lascia spazio ai film in concorso, con la premiazione dei vincitori. Premio Giffoni50 anche a Luciano Stella della Mad Entertainment: “Grazie a lui abbiamo una scuola di animazione in Campania con produzioni importanti”, sottolinea il fondatore e direttore di Giffoni Opportunity Claudio Gubitosi. “Giffoni avrà nel 2022 una sezione dalla scuola nazionale di cinema che si occuperà di animazione. Mad a Napoli è riuscita a rompere le regole e a rilanciare l’animazione nel mondo. Insieme faremo cose straordinarie”.
Non è l’unica novità svelata dal direttore che, rivolgendosi ai ragazzi in platea, annuncia che tutti i giffoner iscritti a febbraio e tutti i +18 e +13 di queste due settimane saranno in giuria anche il prossimo anno. Raggiungono il palco anche il sottosegretario di Stato ai Beni Culturali Anna Laura Orrico, il sindaco di Giffoni Valle Piana, Antonio Giuliano, il presidente del Cda Giffoni Piero Rinaldi e Jacopo Gubitosi. “Dalla Campania un messaggio all’Italia e al mondo intero”, afferma il sindaco. “Oggi in piena pandemia, in una crisi sanitaria globale, il primo festival nazionale e internazionale. Grazie a voi giurati. Siamo stati capaci di rispettare le regole, lavorando in sinergia”.
“Buona anche la seconda” per Rinaldi: “Abbiamo preso decisioni forti, ma siamo qui a condividere l’inizio di Giffoni 50, i cui festeggiamenti si protrarranno al 2021. Rivolgendosi al direttore, dice: “Grazie, Claudio per aver creato in due mesi un disegno completamente nuovo”.
Sognava Giffoni da bambina il sottosegretario Orrico: “Il Festival ha dimostrato uno strumento potentissimo, un’Italia migliore grazie ai giovani. La creatività ci può contaminare anche a distanza”.
La chiusura affidata a Jacopo Gubitosi: “Ascoltando Samuel ho pensato a cosa faremo tra un anno. Saremo qui, con il Dream Team, a portare Giffoni nel mondo”.
Il Festival, però, non si ferma e dal 24 al 26 settembre si svolgerà il primo summit sull’innovazione. Sullo schermo, intanto, passano le immagini di uno dei personaggi più emblematici di questa edizione, Erri De Luca, che ha saputo raccontare il festival con parole straordinarie: “Qui si forma il germe di un’umanità futura. Tutto che potete assorbire, assorbitelo. Occhi aperti. Progettate. Inventate. Conservate lo spirito, l’entusiasmo di questo posto. Per me Giffoni oggi è un verbo, il Giffoning”.
VINCITORI DELLA CATEGORIA GENERATOR +18
Nella categoria riservata ai ragazzi più grandi è stato “Auerhouse” a imporsi come miglior film. La pellicola tedesca diretta da Neele Leane Vollmar racconta la storia di quattro amici, che hanno trovato un appartamento da condividere e che chiamano proprio Auerhouse. I ragazzi vogliono aiutare Frieder, il quale pensa di suicidarsi. Il gruppo inizia a condurre una vita autodeterminata, ma dopo poco le mura della casa non possono più proteggerli.
Nella sezione riservata ai corti ha vinto lo spagnolo “Reflection” di Juan Carlos Mostaza.
VINCITORI DELLA CATEGORIA GENERATOR +16
La pellicola vincitrice è una coproduzione tra Francia, Belgio e Rwanda. Il regista Atiq Rahim ha ambientato la storia nel Paese africano nel 1973. Alcune ragazze vengono mandate a studiare al prestigioso collegio cattolico Nostra Signora del Nilo, dove viene insegnato come si può entrare a fare parte dell’élite del futuro. Nel frattempo, però, in tutta la Nazione diventa sempre più evidente l’antagonismo tra i gruppi etnici e la vita delle ragazze cambierà per sempre.
Tra i corti si aggiudica la vittoria l’islandese “Wilma” diretto da Haukur Bjorgvinsson.
VINCITORI DELLA CATEGORIA GENERATOR +13
Due premi all’Italia in questa categoria. “Luce & Me” di Isabella Salvetti è premiato come miglior cortometraggio. Un bambino di dieci anni è in macchina col papà romanista, sono in ritardo perché il derby sta per iniziare ma prima devo passare da un’altra parte. Il ragazzino è vestito con una minigonna azzurra e un mantello, arriva alla presunta recita e comincia a cantare, danzando con movenze femminili davanti a un’unica spettatrice.
La “Guerra di Cam” di Laura Muscardin conquista invece il Premio Speciale “Grifone di Alluminio Premio CIAL per l’Ambiente” con questa motivazione: “Per il racconto drammatico ma al tempo stesso pieno di speranza scelto dalla regista che, nonostante si riferisca ad un futuro sconosciuto, si rivela per certi aspetti fortemente attuale. Il film racconta ai più giovani quanto il mondo in cui viviamo può diventare ostile se da noi maltrattato e quanto invece può esserci amico se sappiamo rispettarlo, senza abusarne”. Il miglior film è invece il francese “Man Up!” di Benjamin Parent, la storia di due fratelli in una scuola superiore, con tutti i problemi legati all’adolescenza”. 

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