Il disprezzo come clava. Questi sono i tempi dei finti democratici che hanno sostituito la discussione con la scomunica
FIRENZE – A dimostrazione palmare della tesi che l’odio nei confronti dell’avversario politico non è un tratto esclusivo del totalitarismo, come afferma il filosofo francese Alain Finkielkraut, autore di “In prima persona” (Marsilio) https://www.linkiesta.it/2020/09/democrazia-totalitarismo-alain-finkielkraut/ , osserviamo la campagna di odio impressionante che ha colpito il vecchio sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, Presidente uscente e ricandidato alla Presidenza della Regione Campania per una vicenda di tre anni fa, che a fronte delle marachelle piccole e grandi del mondo politico e amministrativo fa veramente tristezza vedere il livello modesto di strumentalizzazione politica, a fronte di problemi reali e gravi che la Campania affronta da troppo tempo e a cui De Luca si dedica con grande determinazione https://www.ilmattino.it/napoli/politica/de_luca_indagato_ultime_notizie_oggi_accusa_truffa_e_falso_verso_archiviazione-5449234.html .Oltre
Debbo osservare che non mi mancano le ragioni del dissenso con il Presidente De Luca, il suo piglio decisionista teatrale immortalato da Crozza reiteratamente, anche nel suo parlare direttamente senza troppi sofismi. Così aver letto dell’ex mite Stefano Caldoro che ha lasciato la Rai dando del Codardo al suddetto sceriffo di Salerno, (invece di approfittare per farsi un lungo spot elettorale senza contraddittorio o limitato agli altri candidati minori), colpisce per la decadenza nel riconoscimento del competitore politico, che emerge anche dalla querelle su un tema di interesse strategico per la pubblica amministrazione come la valorizzazione delle risorse umane e il risparmio, in un contesto di efficienza della macchina pubblica, realizzato mirabilmente da De Luca, con la sua segreteria, risparmiando tra l’altro una paccata di soldi. Per un socialista come Caldoro (o ex?), un modo di offendere oltre a De Luca, i lavoratori, autisti del Presidente, nella loro dignità di stretti collaboratori del Presidente della Regione, che lavorano in una visione multitasking, che valorizza il potenziale di risorse umane, che non sono solo autisti, ma anche in virtù di questo ruolo, uomini chiave del sistema di gestione della Presidenza della Regione, che ben possono fare di tutto di più, oltre che aspettare fermi per ore il presidente tra un impegno e l’altro.
Ma tant’è, ci tocca leggere anche che quella che è da sempre una delle regioni più efficienti d’Italia, la Toscana, dove reduce dalla Svizzera mi sono stabilito, dovrebbe essere liberata dai Lumbard (rivestiti di tricolore), guidati da Matteo Salvini, che vorrebbe esportare l’efficienza di Fontana e famiglia anche in Toscana, oltre che quella dei suoi commercialisti che avevano scambiato la Regione Lombardia e i suoi Enti come una diligenza da assaltare, nel più deteriore dei film di corruttela della Prima Repubblica .
Da Calabrese Medico, residente in Toscana, ricordo anche la grazia nazionalista della Susanna Ceccardi che, in uno slancio toscanaccio aveva proposto salari differenziati tra medici toscani e calabresi. Comunque adesso posso stare tranquillo. Non ci saranno più le frontiere nei pressi di Chianciano, ma queste sono spostate a Sud dove il Capitano ha dichiarato, da Ministro dell’Interno, la tolleranza zero ai disgraziati che fuggono dal neocoloniasmo nazionalista di vari colori. Dimentichi che milioni di Italiani, anche della Padania erano scappati dall’Italia in cerca di fortuna e che a fronte delle crisi umanitarie, dobbiamo andare oltre lo schieramento militare per fermare i fuggiaschi. Non si può predicare la TOLLERANZA ZERO della Legge solo contro i deboli e i nuovi Terrun. Bisogna applicarla a se stessi e rispettare le leggi come tutti anche come Galileo (si Galileo e non Leonardo, che Matteo riporta come collega, con lui perseguitato della Giustizia! ) che come Socrate accettò il verdetto della Legge, che vale per tutti, tra cui anche i big e gli amici che il Salvini cerca di difendere, magari facendo harakiri, come ha fatto chiedendo di aprire le Camere il 14 agosto 2019 per la sfiducia al Conte 1, mentre tutto il Paese e le Istituzioni in quella data erano raccolte a Genova per ricordare le vittime dell’efficienza di un altro ramo padano che gestiva e continua a gestire Autostrade.
I toscani e i terrun hanno di che riflettere.
Vincenzo Valenzi
Circolo PSE IT
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