Recovery fund: Commissione Ue detta tempi e contenuti

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Tecnologie pulite e fonti rinnovabili, efficienza energetica degli edifici, estensione dei trasporti pubblici, banda larga, fibra e 5G, digitalizzazione della pubblica amministrazione, rafforzamento delle competenze digitali per tutte le età. Sono alcune delle indicazioni della Commissione Ue nelle linee guida all’utilizzo del Recovery fund.

Inoltre la Commissione Ue spiega che i piani nazionali dovranno contenere un minimo di spesa per la transizione verde del 37%, e un altro minimo sarà legata a investimenti digitali pari al 20%, tra l’altro si incoraggia gli Stati membri a presentare i progetti preliminari di piani a partire dal 15 ottobre 2020.

La Commissione Ue pertanto invita gli Stati membri a includere nei loro piani investimenti e riforme nelle seguenti aree:

– introduzione di tecnologie pulite a prova di futuro e accelerazione dello sviluppo e dell’uso delle energie rinnovabili;
– miglioramento dell’efficienza energetica di edifici pubblici e privati;

– promozione di tecnologie pulite a prova di futuro per accelerare l’uso di trasporti, stazioni di ricarica e rifornimento sostenibili, accessibili e intelligenti e estensione del trasporto pubblico;

– rapido lancio di servizi a banda larga rapidi in tutte le regioni e le famiglie, comprese le reti in fibra e 5G;

– digitalizzazione della pubblica amministrazione e dei servizi, compresi i sistemi giudiziario e sanitario;

– aumento delle capacita’ del data cloud industriale europeo e sviluppo di processori piu’ potenti, all’avanguardia e sostenibili; – adattamento dei sistemi educativi per supportare le competenze digitali e la formazione educativa e professionale per tutte le età.

“L’attuazione dello strumento – ricorda la Commissione – sara’ coordinata dalla Recovery and resilience task force, in stretta collaborazione con la direzione generale degli Affari economici e finanziari. Un comitato direttivo presieduto dalla presidente Ursula von der Leyen fornira’ una guida politica alla task force per “contribuire a garantire che lo strumento sia attuato in modo coerente ed efficace”.
“Oggi la Commissione ha pubblicato le linee guida da Bruxelles, che sono in sintonia con le nostre, perche’ noi dobbiamo investire in green, rigenerazione urbana, digitale, tecnologia, per creare nuovi posti di lavoro e soprattutto in inclusione e coesione sociale”, spiega Vincenzo Amendola, ministro per gli Affari europei.

“Stiamo lavorando – aggiunge Amendola – perchè adesso le linee guida devono avere il vaglio del Parlamento e stiamo concertando con le regioni, la Campania è dentro la cabina di regia, con le amministrazioni, come anche l’area metropolitana di Napoli”.
“Questo lavoro che partira’ il 15 ottobre – rileva Amendola – con l’interlocuzione con la Commissione dovra’ concludersi nei primi mesi dell’anno prossimo, quando si presenteranno i progetti ufficialmente. Ma le linee guida sono chiare”.

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