Rivolta migranti ad Agrigento

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Rivolta migranti ad Agrigento, il sindaco: “Ora basta, sono mesi che segnaliamo alla prefettura che il centro di accoglienza si trova in una zona dove non dovrebbe stare, perché è una zona ad alta densità commerciale. E’ accaduto più volte che da quel centro di accoglienza venissero gettati dei materiali dai balconi, mentre le persone si recavano nelle attività commerciali. Forse ho alzato troppo poco la voce, ora rappresenterò in forma ancor più energica lo stato di sofferenza che stanno vivendo quelle attività commerciali”

Lillo Firetto, sindaco di Agrigento è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Cosa succede in città” condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.

Sulla rivolta dei migranti nel centro di accoglienza Villaggio Mosè di Agrigento. “Adesso la situazione è rientrata –ha affermato Firetto-. Il centro di accoglienza si trova in una zona dove non dovrebbe stare, perché è una zona ad alta densità commerciale. A più riprese abbiamo segnalato che un posto di questo tipo lì non può stare, con i blindati dei carabinieri che sostano costantemente. Ci sono una serie di incompatibilità che vanno eliminate. L’abbiamo fatto presente alla prefettura da mesi, è evidente che bisogna trovare soluzioni diverse. Ci sono stati anche problemi per la cittadinanza. E’ accaduto più volte che da quel centro di accoglienza venissero gettati dei materiali dai balconi, resti di frutta e quant’altro, mentre le persone si recavano nelle attività commerciali. Da sindaco mi prendo la responsabilità di non essere salito sui tavoli a gridare, ma adesso dopo questo ulteriore episodio è evidente che il livello di tensione anche del Comune sale e rappresenteremo in forma ancor più energica lo stato di sofferenza che stanno vivendo quelle attività commerciali. Episodi come questo diventano non sopportabili”. 

Sui flussi migratori. “Tra il 2006 e il 2009 ci sono stati dei flussi migratori davvero vertiginosi. Quindi non mi sentirei di dire che adesso ci sia il momento di massima acme. Covid? In una realtà come la nostra i positivi non sono arrivati con i barconi perché vengono seguiti e gli vengono fatti i test. Sono invece arrivati dai nostri concittadini che sono tornati da luoghi di villeggiatura. In città di positivi legati al fenomeno migratori abbiamo avuto un solo caso che è poi andato su Palermo”. 

Musumeci parla di Sicilia abbandonata dallo Stato. “In un momento particolare della crisi estiva, con quei numeri che ci sono stati e la difficoltà a reperire aree per fare la prima accoglienza e il triage, sono stato tra quelli che più hanno alzato la voce. Se poi penso all’ordinanza che ha fatto sui centri di accoglienza, lì secondo me ha pigiato troppo l’acceleratore per andare sui panni della militanza politica anziché quelli istituzionali”.

 

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