Bari: Les jeux sont fait. Da mo’ vale, insomma

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Adesso la palla ad Auteri. Les jeux sont fait, insomma. Si va avanti con la nuova rosa composta da 25 elementi con il reintegro di Hamlili e col nuovo acquisto di Gianmarco Fiory come terzo portiere. Questo è il puzzle definito in sinergia tra l’allenatore ed il direttore sportivo Romairone. Fino a gennaio, almeno, il Bari rimarrà vestito così.

Negli ultimi due mesi Auteri ha dovuto insegnare i suoi principi in modo alternato dal momento che, sin dal ritiro di Cascia, c’è stato un via vai di giocatori a causa del quale si è reso necessario un supplemento ogni tre giorni di insegnamenti, per giunta catechizzando giocatori nuovi di volta in volta. Del resto è così che va un po’ dappertutto, non solo nel Bari.

Ma da oggi non ci saranno più alibi. Adesso la rosa potrà consentire ad Auteri di lavorare su un gruppo ben definito sul quale disegnare teoremi di gioco adatti alla gara.

Questi dieci giorni delimitati dalla gara di Viterbo fino a quella di Monopoli, senza scontri ravvicinati e con un turno forzatamente di risposo, saranno sufficienti per lavorare meglio, per creare coesione tra nuovi e già rodati, sospinti, tra l’altro, dall’autostima e dal carico di fiducia che possono dare i dieci punti e il piazzamento in vetta alla classifica, anche se – è bene ricordare – ci sono delle gare da recuperare e, come tali, il Bari potrebbe anche essere malauguratamente raggiunto o superato in vetta.

Naturalmente la base su cui partire sarà il collaudato 3-4-3 anche perché – come scrive la Gazzetta del Mezzogiorno – la squadra è stata vestita con un abito capace di accontentare il tecnico siciliano con cinque difensore puri, Sabbione, Di Cesare, Perrotta, Minelli e Celiento, cinque laterali, Corsinelli, Ciofani, Andreoni, D’Orazio e Semenzato, cinque centrocampisti, Maita, Bianco, De Risio, Lollo ed Hamlili, e sette attaccanti, Antenucci, Simeri, Marras, D’Ursi, Candellone, Citro e Montalto.

Ma tutta la rosa dovrà anche essere in grado di saper cambiar pelle nel corso delle gare dove, eventualmente, dovesse rendersi necessario anche perché Auteri, in fase di presentazione ad agosto, disse a chiare lettere di non essere un integralista ma di poter anche cambiare modulo a seconda dell’occorrenza. Del resto lo ha dimostrato già in diverse gare, col Teramo, ad esempio, quando è passato ad un 4-3-3 fino ad uno spregiudicato 4-2-4, poi a Viterbo quando è passato ad un 3-5-2, tutti cambi in corsa dovuti grazie all’abbondanza nei reparti.

Il materiale tra le mani non gli mancherà, toccherà a lui, al tecnico siciliano, costruire un Bari vincente. Da mo’ vale, insomma.

 

Massimo Longo

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