Stretta anti-Covid: i comuni potranno chiudere le piazze della movida 

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Dopo le 18 i locali potranno fare solo servizio al tavolo, turnazione a scuola a partire dalle 9, stop a fiere e sagre, sale gioco fino alle 21, sport di contatto dilettantistici solo a livello individuale, resta il limite di mille spettatori negli stadi. Decaro: scaricano la responsabilità sui comuni   

© Francesco Fotia / AGF
– Giuseppe Conte

 “Il provvedimento dovrà consentirci di affrontare la nuova ondata. Non possiamo perdere tempo. Dobbiamo scongiurare un nuovo lockdown. No ad una nuova battuta d’arresto” per la nostra economia. Così il premier Giuseppe Conte, riferendo di aver firmato il nuovo Dpcm anti-Covid. “Dobbiamo tutelare la salute e l’economia” ma “le misure più efficaci rimangono le misure di precauzione”, ha aggiunto manifestando buon ottimismo per la situazione economica del Paese: “Nel terzo trimestre ci aspettiamo una ripresa vigorosa, meglio di altri Paesi. Alcuni analisti sono rimasti sorpresi”.

 “Al massimo sei persone al tavolo e tutti i ristoratori dovranno affiggere un cartello”, ha annunciato Conte. “I ristoranti chiuderanno alle 24 e dopo le 18 sarà consentita solo la consumazione ai tavoli”, e ancora:  “I sindaci potranno disporre la chiusura al pubblico dopo le ore 21 di vie e piazze dove si creano assembramenti, consentendo l’accesso solo a chi deve raggiungere esercizi commerciali o abitazioni private”.

Palestre e sport

“Rimane vietato lo sport di contatto a livello amatoriale e non sono consentite competizioni per attivita’ dilettantistica di base”, ha detto Conte, ma “per le palestre c’è stato un intenso dialogo anche con il Cts, abbiamo notizie varie e contrastanti. Molto spesso i protocolli sono rispettati, altre volte no. Daremo una settimana per adeguare i protocolli e verificarne il rispetto. Se avverrà non ci sarà ragione di chiudere le palestre altrimenti la settimana prossima saremo costretti a sospendere anche le palestre e le piscine”. 

“Con questo Dpcm dobbiamo predisporci per elargire ristori per chi soffrira’ per queste misure. Ci sono quattro miliardi”, ha proseguito il premier. “Alcune somme devono essere disponibili entro fine anno. Non possiamo permetterci di affrontare una elargizione a pioggia. Ora la strategia è cambiata. Ci sono dei segnali di ripresa economica che ci fanno piacere, parlo del terzo trimestre. Dobbiamo continuare a correre, ma ristorare con criteri selettivi per chi ha davvero bisogno. Dobbiamo usare le risorse con avvedutezza”, aggiunge, e inoltre “incrementeremo con un provvedimento del ministro Dadone lo smart working”.

Critico Decaro: Conte scarica la responsabilità sui comuni

 “Il governo, senza nemmeno affrontare il tema nelle numerose riunioni di queste ore, inserisce in un Dpcm una norma che sembra avere il solo obiettivo di scaricare sulle spalle dei sindaci la responsabilità del coprifuoco agli occhi dell’opinione pubblica. Questo non lo accettiamo. Ci saranno le forze dell’ordine a controllare le aree pubbliche in cui sarà vietato l’ingresso e a riconoscere residenti e avventori dei locali? I cittadini non si sposteranno da una piazza a un’altra? Nei momenti difficili le istituzioni si assumono le responsabilità non le scaricano su altre istituzioni con cui lealmente dovrebbero collaborare. I sindaci sono abituati ad assumersi le loro responsabilità. Vorremmo che tutte le istituzioni facessero lo stesso”. Lo dice il sindaco di Baro Antonio Decaro, presidente dell’Anci.

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