Il Bari tra istantanee positive ed altre meno. Senza critiche ma con equilibrio

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Foto SSC Bari

Non è il momento di fare critiche, siamo ad inizio campionato e ogni valutazione è prematura, anche perché mercoledì scorso il Bari ha pareggiato, non ha mica perso, eppure, messo e non concesso che avesse perso, una critica sarebbe stata inopportuna. Si può, tuttavia, fare un’istantanea generale del momento perché fino ad oggi qualcosa è emerso. Andare oltre riteniamo sia inopportuno perché nessuno di noi ha sfere di cristallo per intravedere il futuro del Bari, e spingerci in critiche e giudizi affrettati non crediamo sia il caso. Bisogna solo avere positività e pillole di ottimismo ma nel contempo provare a vedere la realtà, giornalisticamente parlando, perché il giornalista deve guardare alla istantaneità e non infilarsi nei giudizi, quello, semmai, lo possono fare i tifosi anche se, ripetiamo, non riteniamo siano opportuni almeno per il momento. Tuttavia si può analizzare ciò che fin qui si è intravisto tra cose positive e cose meno positive.

C’è da evidenziare, ad esempio, che fino adesso il Bari è riuscito a vincere contro squadre di medio-bassa classifica, ed invece, guarda caso, con Teramo e Monopoli, due squadre di livello superiore che lottano quanto meno per un posto nei playoff, ha avuto difficoltà ottenendo solo un pareggio. Cosa ne sarà quando il Bari affronterà le squadre titolate per la promozione o, comunque, con quelle di caratura superiore?

E’ ovvio che non si debba fare drammi. Un pareggio, peraltro fuori casa, ci sta anche perché ce ne saranno altri nel corso del campionato, non si può pretendere che il Bari debba vincerle tutte, nemmeno la Reggina c’è riuscita. Tra l’altro è bene che i tifosi si mettano in testa che il record dello scorso anno di imbattibilità sarà difficile bissarlo, che si mettano in preventivo qualche inevitabile sconfitta, senza vestirsi da Cassandre.

A Monopoli, ad esempio, è venuto meno l’attacco “mitraglia” di cui dispone la squadra di Auteri. Poco male, naturalmente, però questo gap ha fatto si che il Bari perdesse, almeno momentaneamente, la leadership della classifica cedendola alla Ternana nonostante i biancorossi abbiano una gara in meno rispetto agli umbri che ne hanno una in più. E l’Avellino, ieri vittorioso a Foggia, e la Turris, numericamente, potrebbero superare i biancorossi in classifica dal momento che hanno, rispettivamente, due ed una gara ancora da recuperare.

Un’altra cosa da far notare è che dopo tre vittorie consecutive in trasferta, il Bari si è fermato impattando a Monopoli peraltro vincendo sempre con tre gol di scarto, lungo la Via Traiana a sud di Bari, invece, è rimasto a bocca asciutta.

Auteri, ad inizio stagione, aveva detto che era importante mantenere ritmi alti relativamente ai risultati cercando di evitare ciò che accadde lo scorso anno, quando il Bari pareggiò tante (troppe) gare perdendo di vista la Reggina che macinava vittorie su vittorie specialmente quando il Bari, pur imbattuto, pareggiava le gare perdendola di vista.

Lo stesso allenatore dice la verità quando quando sostiene che la priorità assoluta sta nel lavorare sulle prestazioni affrettando l’inserimento nel gruppo dei nuovi arrivati che, fino adesso – occorre ammetterlo serenamente –, nonostante il loro impiego parziale, stanno deludendo le aspettative tenuto conto che sono arrivati già rodati ed allenati avendo svolto il ritiro nelle loro ex squadre e quindi erano pronti ad essere gettati nella mischia.

L‘uscita prematura di Bianco, a Monopoli, ha rotto l’equilibrio necessario a centrocampo per imporre il gioco, e chi lo ha sostituito, Lollo, gira a vuoto da quando gioca, incapace di proporre azioni e geometri importanti.

Semenzato non sembra ancora pervenuto e non sarà un caso che Auteri lo faccia iniziare dalla panchina.

In attacco Citro appare ancora spaesato nonostante la sua indubbia bravura mostrata nel corso degli anni. Lo stesso Montalto, occasione gol a parte, non sembra coinvolto nel gioco d’attacco. Candellone si impegna molto, prende sportellate, ma non fa salire la squadra, né prova a tirare in porta, ed un attaccante, impegno a parte, ha come unico obiettivo quello di segnare gol anche se non è obbligato farne a grappoli.

Per emulare la Reggina dello scorso anno, parliamoci chiaro, occorre una marcia in più perché questo Bari, a prescindere dal pareggio di Monopoli, a naso, non sembra ne sia capace.

Questa, ad oggi, la fotografia reale che ne esce analizzando l’andamento dalla squadra, non lo si può nascondere.

Ovvio che c’è anche spazio per le istantanee buone come ad esempio l’apporto di Marras che sembra indispensabile nell’economia del gioco, quindi quello di Antenucci che gioca per la squadra dispensato, nel contempo, pillole di esperienza e di qualità segnando anche gol importanti.

D’Ursi appare rivitalizzato dopo le ombre dello scorso anno, Maita gioca con padronanza dettando i tempi di gioco arrivando finanche a tirare in porta, Bianco, col suo lavoro oscuro non sempre apprezzato dai tifosi, appare indispensabile nel gioco a centrocampo, De Risio ha ottime referenze ma deva ancora dimostrarle, D’Orazio anche, Ciofani sembra inamovibile sulla fascia destra.

La difesa, invece, sembra in via di guarigione. Due gare senza gol dopo i 5 presi in tre partite, fanno sperare in meglio.

Insomma, elementi positivi da evidenziare ci sono ma appare chiaro che anche qualcos’altro dovrà funzionare altrimenti si corre il rischio di perdere di vita il primo posto, unico obiettivo della società.

 

Massimo Longo

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