Detto, fatto: Trump si autoproclama vincitore ma alleati e oppositori lo criticano

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NEW YORK – “Lo scenario più temuto si è avverato. Il 4 novembre gli Stati Uniti si sono svegliati senza un nuovo presidente, ma come da copione, ampiamente anticipato, Donald Trump è partito all’attacco, autoproclamandosi “vincitore” e denunciando “brogli”, senza alcuna prova. Insomma, “detto, fatto”. Il presidente ha evocato la “Corte suprema”, dove nel suo disegno, aveva già prontamente nominato la giudice cattolica conservatrice Amy Coney Barret, per assicurarsi un’eredità in caso di sconfitta. Apparendo alla Casa Bianca, appena dopo le 2 di notte del 4 novembre e con un tono misto di “sfida e rabbia”, scrive il NY Times, il presidente Donald Trump ha affermato: “Milioni e milioni di persone ci hanno dato il loro supporto. E un gruppo di persone molto tristi sta cercando di delegittimarci… Stavamo per vincere tutto. E tutto ad un tratto è stato annullato… Questa è una frode ai danni del popolo americano…” e “sfacciatamente”, scrive il quotidiano americano, ha dichiarato: “Francamente abbiamo vinto queste elezioni” e appellandosi alla “Corte Suprema” ha sostenuto che vorrebbe interrompere il conteggio”.

Ad aggiornare i lettori sulle elezioni presidenziali americane, alle quali guarda con attenzione tutto il mondo, è La Voce di New York, in un articolo oggi in primo piano sul portale del giornale bilingue diretto da Stefano Vaccara.
“Mancano milioni di “early votes” da contare e nessuna testata giornalistica ha infatti dichiarato un vincitore tra lui e Joseph R. Biden Jr.
Il vice presidente Mike Pence ha subito tamponato la bizzarra affermazione del presidente Trump, assicurando che i voti si conteranno, ma “noi resteremo vigili” e “proteggeremo l’integrità del voto”.
Ma sia repubblicani che democratici, alleati e oppositori, riporta il Washington Post, hanno criticato la falsa affermazione di vittoria del presidente. Chris Christie, ex governatore del GOP del New Jersey e stretto alleato di Trump, ha affermato che “tutti i voti in sospeso devono essere contati. Stasera non era il momento di toccare questo argomento”, ha detto su ABC News. “Non sono d’accordo”. Il rappresentante Adam Kinzinger (R-Ill.), che ha espresso opposizione a Trump in passato, ha twittato: “I voti verranno conteggiati e tu vincerai o perderai. E l’America lo accetterà. La pazienza è una virtù”.

Un atto senza precedenti nella politica americana. Nessun leader eletto ha il diritto di ordinare unilateralmente che i voti smettano di essere conteggiati e la proclamazione nel mezzo della notte di Trump è stata un tentativo sconsiderato di dirottare il processo elettorale, poiché i risultati negli Stati chiave del campo di battaglia non erano ancora definitivi.
Trump ha parlato subito dopo il suo sfidante Joe Biden, il quale con “un tono e un approccio diverso”, commenta il NY Times, mentre si rivolgeva ai sostenitori nel suo stato natale del Delaware, è stato ottimista e ha chiesto pazienza: “Abbiate fede, vinceremo!”. Inoltre, ha spiegato come questa non fosse una sorpresa per lui: “Lo sapevamo che ci sarebbe voluto tempo, visti i voti per corrispondenza senza precedenti. Dobbiamo essere pazienti, finché lo scrutinio non sarà finito e non sarà contato ogni singolo voto, ogni scheda… Non è compito mio o di Trump, è il popolo a decidere chi ha vinto le elezioni”.

La responsabile della campagna elettorale del democratico, Jen O’Malley Dillon, ha replicato alla dichiarazione di Trump definendola “oltraggiosa”, aggiungendo che l’interruzione del conteggio dei voti “non accadrà”. “Se il presidente mette in atto la sua minaccia di andare in tribunale per cercare di impedire la corretta tabulazione dei voti, abbiamo squadre legali in attesa di schierarsi per resistere a questo sforzo”.
Intanto, al momento, i democratici sono proiettati a vincere la Camera, ma al Senato è un testa a testa, così come la corsa per la Casa Bianca. Mancano ancora oltre 100 milioni di voti anticipati e la situazione, che al momento mostra Trump in vantaggio, potrebbe completamente ribaltarsi. Occorre essere pazienti in attesa dei risultati ufficiali.
Il Paese è profondamente diviso in due, ma quello che è certo è che mai come quest’anno l’affluenza alle urne è stata record”. 

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