Landini, Conte e l’Italia che verrà

Politica

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IL FACCIA A FACCIA

DAVIDE ORECCHIO

Il dialogo fra il segretario generale Cgil e il presidente del Consiglio, a Futura 2020, anticipa i temi del confronto tra governo e sindacati che partirà lunedì prossimo

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Si può combattere il Coronavirus e intanto costruire il futuro dell’Italia? Il confronto tra Maurizio Landini e Giuseppe Conte, che ha aperto oggi, 13 novembre, “Futura 2020. Lavoro, ambiente, innovazione”, sembra dirci che sì, forse è possibile. Il dialogo a distanza tra il segretario generale della Cgil che, sul palco del teatro romano Brancaccio, interloquiva col presidente del Consiglio collegato da Palazzo Chigi, si è sviluppato nel segno dell’eterogeneità temporale: da un lato il presente di una tragedia sanitaria, dall’altro l’orizzonte di un progetto per il Paese. A cominciare dal 2021. A cominciare dalla legge di Bilancio, sulla quale i sindacati sono stati convocati dal governo lunedì 16 novembre.

Landini ha esordito chiedendo di “avviare un piano straordinario per creare lavoro”. “Il blocco dei licenziamenti e la proroga della cig fino al 21 marzo è stata una cosa molto importante”. Ma “è il lavoro che sconfiggerà il virus”. E deve essere riconosciuto rinnovando i contratti e investendo sulle persone.

Per il leader della Cgil bisogna “progettare il futuro” sulla base di temi precisi. La scuola pubblica e la formazione, la Sanità, l’innovazione digitale, le infrastrutture, l’ambiente. Bisogna concentrare le risorse senza dare “soldi a pioggia”. “In questo Paese c’è troppa precarietà”, ha scandito, bisogna uscirne per dare un futuro ai giovani.

L’auspicio del segretario generale è che il 2021 sia l’anno di un nuovo Statuto dei lavoratori (qui il video) che garantisca a tutti, che siano dipendenti o partite iva, subordinati o non-standard, “le stesse tutele e diritti”. Un obiettivo da perseguire completando, parallelamente, la riforma degli ammortizzatori sociali.

Si può fare? Si deve fare, lascia capire Landini, sollevandosi dall’emergenza del qui e ora ma anche imparando da come la si è affrontata. L’esperienza dei protocolli sulla sicurezza di marzo, “che vanno aggiornati e migliorati”, fornisce il “metodo”.

E sul futuro prossimo? Pragmatismo e realismo. Tenere “sotto controllo la soglia di contagio”. Quanto a Natale, il messaggio di Conte è chiaro: “E’ anche un momento di raccoglimento spirituale”, e il raccoglimento spirituale “con tante persone non viene bene”.

(Con la collaborazione tecnica di Mauro Desanctis)

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