Terapie intensive sotto stress in Italia e Svizzera. Si ricorre all’aiuto dell’esercito

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Terapie intensive sotto stress  in Italia e Svizzera. Si ricorre all'aiuto dell'esercito
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Gli ospedali italiani sono a corto di specialisti in terapia intensiva ed è questa la maggiore criticità che bisogna affrontare. Mercoledì i decessi dovuti al Covid sono aumentati di 731 unità, il livello più alto dall’inizio di aprile, quando l’Italia era in lockdown totale. Ma mentre la disponibilità in terapia intensiva è raddoppiata fino a quasi 10.000 posti letto, sono stati assunti solo 625 nuovi anestesisti e rianimatori, non esendoci sul mercato molti professionisti del settore.

 

“C’è stato un aumento vertiginoso dei ricoveri e, francamente, non posso dire quando verrà raggiunto il picco, se è già stato raggiunto, o se sarà raggiunto in una settimana, o 15 giorni”: spiega Paolo Onorati, neurologo e medico dell’Unità Covid-19 dell’Istituto Clinico Casalpalocco di Roma.

Migliora lievemente la situazione in Francia

Intanto diminuiscono in Francia i ricoveri in terapia intensiva; sono 4.775 (-79 rispetto a martedì). Il totale dei ricoverati è sotto le 33.000 unità e si addolcisce anche il numero dei nuovi casi positivi che si attesta a 25.506. I decessi sono stati 425, che portano il totale a 46.698 dal 1 marzo, tra ospedali, case di riposo e istituti per disabili.

Possibile estensione del confinamento

Il governo di Parigi ha avvertito che l’attuale confinamento nazionale potrebbe estendersi. La fine del locdown è prevista per il 1 dicembre, ma l’allentamento delle restrizioni sarà graduale. In una riunione del Consiglio di difesa per discutere su quali esercizi e attività dovrebbero essere riaperti e con quali tempistiche, sono state prese in considerazione altre misure che includono il ripristino del coprifuoco notturno. Le restrizioni di viaggio potrebbero essere ridotte durante il periodo natalizio.

Verso il vaccino

La Francia sta inoltre preparando un massiccio programma di vaccinazione anti-Covid-19 a partire dal prossimo anno. La distribuzione dei vaccini anti-Covid richiederà un enorme sforzo a livello di logistica stradale. Dopo essere giunte negli aeroporti, stivate in appositi container refrigerati, le confezioni dei vari produttori dovranno infatti raggiungere adeguati depositi e poi ospedali, farmacie e non solo.

L’infezione in Svizzera

In Svizzera il governo ha annunciato piani per incrementare il sostegno finanziario a persone, imprese e società sportive colpite dalla pandemia. L’esercito è già in azione in campo sanitario e supporta molte attività non solo logistiche. Il personale militare è principalmente impegnato negli ospedali, dove aiuta anche nella refezione per i pazienti e in diversi altri compiti come ha spiegato il Comandante del Secondo Battaglione sanitario elvetico Raul Barca. Poco confortanti sono le notizie sui reparti di terapia intensiva che sarebbero pieni ma la confederazione non intende imporre un lockdown generale.

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