In Italia sono state fatte 610 Usca sulle 1200 previste, in alcune regioni le hanno anche cancellate

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Coronavirus, Magi (pres. Omceo Roma): “In Italia sono state fatte 610 Usca sulle 1200 previste, in alcune regioni le hanno anche cancellate, il risultato è che nelle regioni dove non ci sono le usca c’è il tasso di ospedalizzazione più alto. Vaccini anti-influenzali non sono stati consegnati in maniera sufficiente, ci dicono che sono in arrivo, ma non si vedono. Natale in massima sicurezza, con le persone care, ma cerchiamo di non perdere ancora una volta quel piccolo guadagno che stiamo acquisendo”

Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sulla sentenza del Tar del Lazio che stabilisce che i medici di famiglia non possono visitare i pazienti a casa. “Il medico in quanto tale ha l’obbligo deontologico di seguire il proprio paziente. La sentenza non riguarda l’attività dei medici, interviene su un argomento specifico. Per evitare che i medici di famiglia si possano ammalare, si sono formate con la legge 14 del marzo 2020 le cosiddette Usca, dove non sono previsti medici di famiglia ma un’equipe di specialisti ed infermieri che va a seguire il paziente a domicilio. Nel Lazio sono state fatte invece le Uscar, che però finora hanno fatto un lavoro di tracciamento, andavano cioè a fare i tamponi, però non sono state fatte le visite a domicilio. La sentenza del Tar dice che nelle Usca non ci devono essere i medici di famiglia, che devono continuare a fare la loro attività canonica”.

Sulla medicina territoriale. “La medicina territoriale va potenziata. In Italia sono state fatte 610 Usca sulle 1200 previste, in alcune regioni le hanno anche cancellate, il risultato è che nelle regioni dove non ci sono le usca c’è il tasso di ospedalizzazione più alto”.

Sulla carenza di vaccini anti-influenzale. “Non sono stati consegnati in maniera sufficiente. Le farmacie non ce l’hanno neanche da vendere, non sono state consegnate ai medici di famiglia. Ci stiamo chiedendo perché ci sia questa carenza, ci dicono che sono in arrivo, ma in realtà sono due settimane che ce lo dicono”.

 

Sul Natale. “Ormai l’esperienza l’abbiamo fatta questa estate. Il virus c’è ancora. Noi medici a Natale saremo in prima linea a seguire i malati, è un Natale particolare perché è un Natale di pandemia. Tutti dobbiamo concorrere a risolvere il problema, mi rendo conto che ci siano problemi economici, ma se continua la pandemia il danno economico è complesso. Dobbiamo stare attenti, i dati di questi giorni dimostrano che le misure stanno dando i loro effetti, dobbiamo cercare di tornare ai livelli in cui eravamo in estate. Natale in massima sicurezza, con le persone care, ma cerchiamo di non perdere ancora una volta quel piccolo guadagno che stiamo acquisendo. Se accadrà ancora una volta sarà davvero un problema serio”.

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