Il Bari alle prese con spettri e fievoli speranze

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Certe annate disgraziate le si intravedono anche con gli episodi. Quel rigore sbagliato da Antenucci, ingiustamente criticato, il palo, e dieci occasioni nitide mancate per poco, potrebbero essere stati precisi messaggi lanciati ai tifosi che hanno lasciato ad intendere che anche quest’anno la promozione sarà una chimera. Ma i messaggi possono anche essere smentiti se solo si comincia da invertire il trend.

Una trama già vista lo scorso anno, dunque, una sorta di incubo misto ad amarezza quello che, dopo il pareggio con la Vibonese, sta facendo capolino nel tifo biancorosso che, pian piano, si sta mestamente abituando all’idea per la quale, ormai, la rincorsa al primo posto potrebbe essere terminata domenica, complice anche il blitz della Ternana ad Avellino, partita, questa, sulla quale il Bari puntava su un rallentamento da parte degli umbri con la concomitante vittoria del Bari, ed invece è andato tutto storto. Purtroppo. La Ternana, infatti, ha allungato ulteriormente la distanza dai biancorossi, ed il pareggio del Bari ha reso la pillola da mandar giù ancora più indigeribile. Ed anche la speranza di veder rifilate tre vittorie prima della sosta, auspicata dal Presidente De Laurentiis, è andata a farsi benedire.

Una vita ad inseguire speranze, quella del Bari, abituato in tal senso nel corso della sua ultracentenaria vita, non deve essere il massimo per nessuno soprattutto, poi, quando la lepre corre come un treno diventando insuperabile. Certo, il Bari non deve demordere, qualche tifoso indomabile continua a dispensare ottimismo (e fa bene) anche se psicologicamente appare tutto maledettamente complicato, il Bari ha il dovere di continuare a crederci fino in fondo complici alcuni paramenti come quello per cui la Ternana, quando il Bari sarà impegnato a Palermo (dove, ovviamente, avrà l’obbligo di vincere nonostante la casistica lo vuole sempre in affanno alla Favorita), dovrà fermarsi per il turno previsto contro il Trapani, poi avrà nel girone di ritorno lo scontro diretto, però, a Terni (gara dal coefficiente di difficoltà elevato), poi c’è il mercato riparatore di gennaio dove Romairone dovrà reperire giocatori che possano invertire il ruolo di marcia dei baresi, elevando la qualità nella rosa con gente capace di dare il necessario valore aggiunto, senza dimenticare che, gioco forza, la Ternana dovrà, pure, prima o poi, rallentare la corsa altrimenti, ove continuasse spedita come una freccia rossa, stabilirebbe il record dei record di punti, obiettivo assai improbabile, ed il Bari dovrà essere bravo ad approfittarne cominciando ad inanellare successi indispensabili, provando anche a cambiare approcci alle gare e cambiando anche la gestione delle stesse perché si soffre ancora troppo e spesso si fa fatica ad ottimizzare quanto profuso in campo. A questo si è aggiunto anche la sfortuna come quella capitata domenica scorsa e si tiri al linea.

Si, lo sappiamo che si tratta di eventualità difficile da attuare quella per cui i paramenti dovessero incastrarsi contemporaneamente, ma questa è l’unica strada utile da percorrere, pena la partecipazione alla pericolosa lotteria dei playoff che non garantisce affatto la promozione certa, ed un altro anno di inferno, De Laurentiis ed il tifo non lo sopporterebbero di certo.

Il Bari, fino adesso, non è riuscito ad andare oltre le due-tre vittorie consecutive, dopo di che è incappato in sconfitte o pareggi che ne hanno tarpato le ali, mentre lo spettro della Reggina è diventato, man mano più concreto.

 

Massimo Longo

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