La superstizione di un esorcista

Arte, Cultura & Società

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Mi sono fermato questa mattina a curiosare davanti alla vetrina di un negozio di articoli esoterici. Tra i tanti oggetti esposti c’erano quattro barattoli di “sali magici astrali”, due bianchi, uno rosa, un altro azzurro, e un cartello con la spiegazione dei loro poteri e dell’uso che se ne può fare. Tra l’altro: “Per influenzare ambienti, abitazioni, spargere una modesta quantità di sali negli angoli e al centro delle stanze, all’interno di qualche mobile, di fronte all’ingresso, anche esternamente”.


E così sono andato col pensiero alla buonanima dell’esorcista Gabriele Amorth, che nel suo libro “Un esorcista racconta”, suggeriva di mettere nei quattro angoli delle stanze un pizzico di sale esorcizzato, al fine di tener lontano il demonio dalla propria abitazione. Ve lo ricordate don Amorth? Circa quattro anni or sono è passato non so se a miglior o peggior vita. Dubbio legittimo, giacché durante la trasmissione Enigma del 29 giugno 2007 (Rai3), dichiarò con sconcertante disinvoltura, che spesso faceva esorcismi al chiuso di una sagrestia di una chiesa un po’ isolata (per evitare che la gente chiamasse la polizia), aiutato da sei o sette uomini che tenevano ben fermo su un lettino uno sventurato che urlava come un dannato, mentre lui, il buon sacerdote, recitava preghiere, e irrorava il malcapitato di acqua santa e olio esorcizzato.

Renato Pierri

 

 

 
 
 
 

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