Recovery, Conte apre: e se falliamo il governo via con ignominia

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Conte apre sul Recovery: saranno rivisti i progetti e ridiscussa la task force. “Non possiamo disperdere le risorse, altrimenti questo Governo se ne deve andare a casa con ignominia”, afferma il premier. Manovra: la Camera conferma la fiducia. Milleproroghe: ok del Cdm; nel decreto anche lo stop degli sfratti fino a giugno.

“La crisi non e’ nelle mie mani: si va avanti se c’e’ la fiducia dei partiti di maggioranza” ma “sono disposto a discutere nell’interesse del Paese, non di singole parti”. Giuseppe Conte fa intendere che non restera’ a ogni costo. La fiducia, ricorda, gliel’ha data il Parlamento. E tornerà in Parlamento. Poi apre sul Recovery fund: saranno rivisti i progetti e ridiscussa la task force per monitorarli. Sul Mes conferma la sua posizione, sarebbe “un fardello per le prossime generazioni”. E conferma la delega ai Servizi segreti. Annuncia che per la “ricostruzione” arriveranno “oltre 300 miliardi” dall’Ue, non solo il Recovery, e se il governo fallira’ nella loro gestione il governo andra’ a casa “con ignominia”.

Da Italia Viva la risposta: “Senza un segnale su Mes e Servizi, Conte andra’ avanti senza di noi”, dice un dirigente. Conte e Renzi si fanno sentire in due interviste tv. Il leader di Iv canta vittoria “sul metodo”, con un “passo avanti” sulla cabina di regia del Recovery. Aggiunge che non crede si andra’ al voto perche’ una maggioranza in Parlamento c’e’. Attacca il M5s che si e’ smarcato dal governo sulla Tav. E a Dario Franceschini che “minaccia” il voto, risponde che la decisione spetta al Colle e lui “non e’ il Ribery della politica” ma comunque il suo e’ un “bluff”.

Conte, da parte sua, non esclude un rimpasto: “Ci vuole rispetto per i ministri, ma quando dicevo che sono i migliori usavo un’iperbole, anche io sono sostituibile”.

Su proposta del premier Giuseppe Conte, il Consiglio dei Ministeri ha approvato un decreto-legge che reca disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di realizzazione di collegamenti digitali, nonché di esecuzione della decisione (UE, Euratom) 2020/2053 del Consiglio del 14 dicembre. Il testo – si legge nel comunicato stampa della presidenza del CDM – prevede la proroga di alcuni termini correlati ai provvedimenti seguiti alla dichiarazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19: proroga che durerà fino alla data di cessazione dello stato di emergenza e, comunque, non oltre il 31 marzo 2021. Con la previsione che le relative disposizioni siano attuate nei limiti delle risorse disponibili autorizzate a legislazione vigente.

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