Mattarella: “La ripartenza al centro del mio ultimo anno di mandato

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Non si perda tempo, non si sprechino energie per inseguire illusori vantaggi di parte”.

L’attuale situazione del Bel Paese non promette nulla di buono. I politici che concorrono “a far cadere” il Governo non trovano corrispondenza nella più Alta Carica Istituzionale che giudica questo momento molto critico per la diffusione dell’epidemia virale e per le conseguenze che essa (l’epidemia) ha provocato nel nostro sistema economico. Lavoratori e imprese impediti nell’esercizio delle loro attività, ospedali al limite delle loro capacità, famiglie che non sanno più a che santo votarsi, dovrebbero consigliare a tutti di essere molto cauti nell’esprimere propositi di sradicamento dell’attuale compagine governativa per andare verso una soluzione al momento inesistente, un viaggio verso l’isola che non c’è. Il Presidente Mattarella ne è consapevole e, forte della sua autorità, tenta di evitare viaggi nel buio che causerebbero danni enormi e, forse, irreversibili, al nostro Paese. Quindi, ha sentito il dovere di esprimere, nel suo messaggio di fine anno, tutte le paure e le speranze che stanno attraversando le nostre menti da un anno a questa parte.

Il messaggio del Presidente della Repubblica è chiarissimo. Gli egoismi di parte non concorrono al conseguimento del bene pubblico che, invece, dovrebbe essere il fine di ogni nostra attività e, in particolare, dell’attività politica. Di fronte al pericolo comune della pandemia la politica italiana, frastagliata in molteplici rivoli, si divide pericolosamente (per noi cittadini, s’intende) per inseguire illusori vantaggi di parte. L’obiettivo è il conseguimento di qualche voto in più per accrescere il potere di un gruppo in danno di tutti, anche di coloro che hanno contribuito con il voto alla sopravvivenza di movimenti e partiti che si rifiutano di rispettare la volontà del popolo che dicono di rappresentare. Partiti e movimenti che si muovono non certo per la tutela degli interessi generali che oggi, per il mutato indirizzo politico dell’Europa in materia economica, potrebbero trovare una notevole realizzazione a condizione che il Parlamento faccia la sua parte attrezzandosi per l’elaborazione di un ambizioso progetto con al centro gli interessi generali. Ovviamente questo presuppone che gli attuali protagonisti della politica italiana siano dotati di un notevole senso morale senza il quale ogni progetto assumerebbe la forma di un contenitore pieno di interessi particolari. Come il vaso di Pandora, con tutte le disastrose conseguenze che i venti in esso imprigionati produrrebbero sulla politica nazionale e sugli interessi pubblici. A lungo andare le conseguenze negative si riverserebbero anche su coloro, movimenti e/o partiti, che le hanno provocate. Conviene, dunque, proseguire con le attuali posizioni della politica attuale?

A contribuire allo sfascio, però, non sono solo le posizioni assunte dalle opposizioni interne ed esterne al Governo ma anche l’eccessiva attività di mediazione del Presidente del Consiglio che, pur meritevole nei suoi propositi, finisce per incoraggiare i dissensi degli alleati e rallentare la progettazione per gli investimenti oggi possibili per le immense risorse di cui abbiamo disponibilità. Perciò, sig. Presidente del Consiglio, presenti validi progetti e vada avanti senza tentennamenti. Coloro che rappresentano una capacità elettorale limitata al due/tre per cento, peraltro con i voti altrui, da una crisi anticipata e incomprensibile non avranno consensi tali da farli sopravvivere in un futuro Parlamento. Se il suo proposito è quello, come noi italiani speriamo, di far partire l’economia e, quindi, il Paese, non perda tempo. Vada avanti anche senza il consenso di coloro che, usando i voti del PD, oggi alzano la voce al solo scopo di acclarare la loro esistenza. Perché, se l’economia comincerà la ripresa sperata, le parti politiche che oggi sparano cannonate contro il Governo, saranno punite elettoralmente. Ma se i suoi tentennamenti continueranno, allora il suo Governo subirà gravi danni. Ma, ancora più gravi, sarebbero le conseguenze a carico del popolo che non le perdonerà mai le sue indecisioni. Incominci presto con l’accelerazione delle vaccinazioni provvedendo, se necessario, anche con il commissariamento delle Regioni che non si mostrano all’altezza del tempo che stiamo attraversando. Ma nel contempo prosegua con i suoi progetti che diano un’accelerazione alla ripresa dell’economia. Senza trascurare, s’intende, i suggerimenti dei partiti della coalizione che non siano strumentali e chiaramente formulati al solo fine di ostacolare l’attività del Governo.

Raffaele Vairo

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