Caos scuola: mobilitazione in tutta Italia per tornare a far lezione in classe

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Da Padova a Torino da Mantova a Salerno, la scuola italiana si mobilita per chiedere l’apertura di tutte le scuole in presenza e in sicurezza.

Indetta dal comitato Priorità alla scuola, le manifestazioni che si stanno tenendo in mezza Italia – tantissime le scuole secondarie che vi hanno aderito – chiedono lo screening sanitario completo della comunità della scuola e l’inserimento del personale scolastico nelle categorie prioritarie nelle vaccinazioni.

Costanza Margiotta, portavoce e fondatrice del comitato Priorità alla Scuola, stamani manifestava davanti al liceo Galilei a Firenze, contattata da euronews ha dichiarato:

“Il governo si sta giocando la propria credibilità sulla scuola, non è possibile che in un anno non sia stato in grado di garantire il rientro per le scuole superiori e in alcune regioni il rientro a tutte le scuole di ogni ordine e grado. Chiediamo che l’11 gennaio le scuole superiori riaprano per tutti. Per garantire sicurezza bisogna organizzare uno screening di ingresso per tutta la popolazione scolastica e assicurare uno screening costante ogni due settimane in tutte le scuole italiane. Con 400 milioni di euro si potrebbe garantire il rientro a scuola non solo in sicurezza ma anche in continuità”.

Tanya Jones
Manifestazione di studenti Tanya Jones

I dubbi e perplessità erano stati avanzati da più parti.

Ma i primi a pagare il prezzo maggiore sono proprio gli studenti. Nelle scorse settimane, Anita Iacovelli insieme ad altri compagni di scuola, aveva manifestato fuori dal liceo di Torino, dove avevano trasferito banchi e sedie; ma quello di Torino è solo un esempio infatti molti studenti dall’inizio dell’anno scolastico hanno dato luogo a manifestazioni per chiedere al governo maggior attenzione verso la scuola in questi tempi di pandemia.

 
Elena Salomoni
Manifestazione per la scuolaElena Salomoni

“Non è possibile far pagare – continua Costanza Margiotta – a una sola generazione, quella giovane, tutte le disorganizzazioni di questo governo, non solo stiamo sacrificando il presente di una generazione ma anche il futuro, stiamo mettendo in gioco il futuro stesso di questo Paese, perché i giovani di oggi saranno coloro che fra dieci anni lavoreranno e guideranno l’Italia. Se i giovani non saranno istruiti a sufficienza non avranno neppure accesso a un lavoro decente. E non saranno in grado di pagare il debito che stiamo accumulando da un anno a questa parte”.

La ministra Lucia Azzolina aveva dato la sua parola alla vigilia delle vacanze scolastiche di Natale, il sette riapriamo tutto e la dad torna in soffitta.

La mobilitazioni di studenti e professori prosegue anche venerdì.

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