Trieste Film Festival: Gibelli, radici profonde per edizione rinnovata

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UDINE – “Trentadue edizioni sono il segno di un progetto che ha radici profonde, sono la dimostrazione del valore e della capacità del Trieste Film Festival di rinnovarsi, di aggiungere nuove proposte e di ripensare alla propria formula”. Lo ha affermato l’assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli, durante la conferenza stampa online di presentazione del Trieste Film Festival, il più importante appuntamento italiano con il cinema dell’Europa centro orientale che, per questa 32ma edizione, coinvolge 40 Paesi.
L’evento, previsto dal 21 al 30 gennaio prossimi e diretto da Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo, si ripropone in una nuova formula virtuale imposta dall’emergenza Covid-19 con 64 titoli complessivi in programma. I film si potranno vedere online su MYmovies e resteranno fruibili per 72 ore dalla prima trasmissione e unicamente da utenti sul territorio italiano, con possibilità di scelta tra sottotitoli in italiano e in inglese.
Nel suo intervento, Gibelli ha rimarcato anche l’importanza delle nuove tecnologie. “Il digitale – ha detto – è un obbligo in questo momento ma sarà fondamentale anche in prospettiva: ci accompagnerà come strumento per accrescere il proprio pubblico di riferimento e raggiungere quello che prima non era intercettato”.
Ad aprire la conferenza online è stata la presidente di Alpe Adria Cinema, Monica Goti, che ha sottolineato la diversità dell’edizione 2021 rispetto alle precedenti: “Abbiamo dovuto ripensare alla manifestazione, è stata una sfida che ci ha permesso di reinventarci”.
Un ringraziamento è andato alle istituzioni che hanno sostenuto la rassegna, fra cui la Regione Friuli Venezia Giulia, il Comune di Trieste, presente con Serena Tonel, assessore alle Attività economiche e teatri, che ha plaudito alla capacità di reazione e di rinnovamento del Festival, la direzione generale per il Cinema – Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, PromoTurismo FVG ed Europa Creativa – programma media.
Nonostante la pandemia il Festival non ha rinunciato alla collaborazione con le strutture ristorative: “Le abbiamo coinvolte in modo diverso – ha spiegato Goti -: portiamo i ristoranti a casa degli accreditati. Abbiamo, infatti, lanciato l’idea di chiedere ai ristoratori di creare un menù dedicato al Trieste Film Festival per proporlo agli accreditati del festival residenti a Trieste: un modo per gustare le specialità da casa davanti a un bel film”.
Un’idea particolarmente apprezzata da Gibelli: “Si tratta di una proposta significativa che coinvolge il settore della ristorazione, uno dei più colpiti dalle ricadute negative della pandemia assieme alle attività produttive e al comparto culturale. Produrre cultura in questo momento è difficile – ha evidenziato l’assessore regionale – e richiede uno sforzo continuo di riprogrammazione, ma noi siamo pazienti e tenaci, perché non smettiamo di rivedere i programmi di settimana in settimana e continuiamo a crederci”.
L’idea è stata apprezzata anche da Tonel, secondo cui “è un’alleanza ancora più significativa oggi e un forte segnale simbolico per la coesione sociale nei momenti di difficoltà”.

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