Sergio e Anna: i fondatori italiani dei Vegas Movie Awards

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Ph. by SON STUDIO – Shane O’Neal 

LOS ANGELES – “Ci piace l’idea di unire la freschezza di pensiero degli americani al nostro gusto italiano e a quella capacità unica, tipica di chi nasce e cresce nel nostro bel Paese, di pensare fuori dagli schemi”. Come scrive Silvia Giudici in un articolo pubblicato anche sulla versione on line della rivista di Los Angeles L’Italo-Americano, “Il talento, la determinazione e la vocazione per le sfide hanno portato Sergio Barbasso e Anna Zannino fino a Las Vegas dove i due giovani originari della provincia di Milano hanno trovato le condizioni ideali per concretizzare la loro idea e visione imprenditoriale. Disegnatore, scrittore, regista, grafico lui, appassionata di marketing e psicologia lei. Sergio e Anna hanno unito le passioni e le esperienze lavorative fatte in Italia per fondare un festival di cinema indipendente: i Vegas Movie Awards”.
Di seguito il testo integrale dell’articolo.
“Con film che provengono da più di 70 Paesi in tutto il mondo, dal marzo del 2019 il festival ha dato spazio a più di 4500 film.
“Ascoltiamo gli artisti, ci prendiamo cura di loro, li facciamo entrare in una famiglia in cui sentirsi sempre accolti e compresi nelle loro scelte audaci”, mi raccontano Sergio e Anna, dalla loro casa che dista solo qualche miglio dalla Strip più famosa del mondo. “Tutti devono avere la possibilità di consolidare o costruire la propria carriera nel modo più autorevole e meritocratico possibile”.

Come è nata l’idea di fondare un film festival?
“Siamo anche noi film makers ed imprenditori profondamente delusi dal trattamento riservato al cinema indipendente dall’industria dei Film Festival. Studiando il mercato anche nei vari forum, ci siamo presto resi conto di essere solo una goccia in un oceano di filmmakers delusi. Ho trovato questo pressappochismo così irrispettoso, frustrante, e in alcuni casi umiliante, che ho capito che questa poteva essere una battaglia valevole del nostro tempo e delle nostre energie”.

Come mai la scelta di dedicare il festival a film indipendenti?
“Come produttore e regista indipendente, mi è sembrata una scelta logica, in primo luogo per grande passione personale e poi perchè a livello imprenditoriale preferisco sempre cimentarmi in qualcosa che conosco a fondo. Inoltre, un problema comune a tutti i registi indipendenti è il non saper effettivamente cosa fare con la propria opera una volta terminata; come promuoverla, dove, in che modo, e a chi affidarsi. Noi siamo qui per dare una risposta a quelle domande”.

In che modo il vostro festival aiuta registi e attori emergenti?
“A livello emotivo un artista, già stremato dall’essere riuscito a creare un film, non appena si approccia al mondo dei festival finisce dentro ad un tornado dal quale esce generalmente con una motivazione a pezzi. Nella nostra organizzazione e grazie al nostro infaticabile team, gli artisti trovano rispetto e continua comunicazione, elementi essenziali dell’esperienza con noi. Inoltre promuoviamo i migliori vincitori, sia online che offline, proponendoli in maniera esemplare ad una platea di oltre 10.000 addetti ai lavori e loro pari, per instaurare sinergie e rendere più semplice a loro trovare distribuzione e persone che credano nei loro progetti”.

Come interagite con gli artisti?
“I film maker utilizzano direttamente il nostro sito www.vegasmovieawards.com per sottoporci il proprio film o script, o la piattaforma FilmFreeway che attualmente conta più di 500.000 film maker attivi. Quando vogliono parlare con noi, gli artisti da tutto il mondo ci trovano, a tutte le ore, sulle nostre pagine Facebook e Instagram e sulla nostra email info@vegasmovieawards.com”.

Perché la scelta di un festival online con competizioni mensili?
“Ci piaceva molto la formula di competizioni online mensili di grande qualità dove i migliori vincitori di ciascuna edizione potessero competere per aggiudicarsi i nostri premi annuali in occasione di una cerimonia fisica nella splendida Las Vegas. Il cinema indipendente è straripante di talenti desiderosi di riconoscimento per il loro duro lavoro, e sapevamo che non potevamo aiutarne abbastanza con una sola competizione annuale”.

Come avete gestito il festival durante la pandemia?
“Nonostante gli sforzi enormi in termini economici e di tempo investito, abbiamo dovuto cancellare la nostra prima grande cerimonia annuale in Downtown Las Vegas e rimborsare fino all’ultimo biglietto. Se non altro da allora le nostre competizioni mensili sono diventate richiestissime ed abbiamo investito tutto il nostro tempo studiando molto, creando sinergie in città e formando i nostri collaboratori per creare un’organizzazione impeccabile che rispondesse ad un numero sempre crescente di partecipanti”.

Quante categorie e che premi ha il festival?
“Visto il numero impressionante di film maker attualmente in circolazione, mettere a disposizione tante categorie alle quali candidarsi per noi ha significato sempre una cosa sola: essere in grado di dare voce anche a coloro che solitamente hanno progetti bellissimi ma rischiosi/scomodi e, per questo, poco considerati dall’industria del cinema. Ma anche, attraverso categorie specifiche come Best Producer, Best Actor, ma anche Best Editing, o Best Choreography, premiare in qualche modo tutte quelle persone coinvolte in un film che lavorano con passione sia davanti alla cinepresa che dietro le quinte e senza riconoscimenti, ma che sono le colonne portanti del successo di un’opera cinematografica”.
Quale è il vostro background e cosa facevate in Italia?
“Oltre alla mia attività ultraventennale da art director e graphic designer, ho portato avanti negli ultimi anni una serie animata chiamata SuperHillCool che racconta di rock band italiane rivali alle prese con folli tour negli Stati Uniti e nel mondo, che mi ha permesso di vincere 15 premi a livello internazionale ed ottenere l’interesse da parte di imprenditori americani nel portare a compimento il progetto. Anna ha un’estensiva esperienza plurisettoriale ed è grazie alla sua personalità e ad una sensibilità decisamente fuori dal comune che è riuscita a trarre il meglio da ogni ambito, sviluppando e affinando competenze incredibili in gestione aziendale, marketing e rapporti con il cliente. È anche un’ottima disegnatrice e mi ha aiutato moltissimo per la mia serie animata”.
Come mai avete scelto gli USA e soprattutto Las Vegas?

“I nostri progetti e le nostre ambizioni erano evidentemente troppo grandi per la capacità dell’Italia di comprendere, sostenere e valorizzare l’arte in ogni sua forma. Ed è un gran peccato, visto che siamo nati e cresciuti nella più grande culla mondiale dell’arte”.

Cosa avete trovato di speciale in America?
“Qui in America e in particolare a Las Vegas abbiamo trovato persone in grado di percepire il potenziale della nostra visione imprenditoriale e questo ci sta finalmente permettendo di riuscire ad esprimerci al meglio, seppur tra mille difficoltà”.

Cosa vi piace di Las Vegas?
“Io e Anna abbiamo avuto il piacere di constatare che Las Vegas, al di fuori della Strip, è una città semplice, estremamente vivibile e dinamica, fatta di persone che sanno ancora sorridere e incoraggiarti genuinamente. È anche piena di scorci naturalistici sconfinati e autentici che adoriamo”.
La cosa di cui andate più orgogliosi?
“In poco tempo e nonostante la pandemia siamo riusciti a fare passi da gigante, abbiamo assunto incredibili collaboratori americani e da diverse parti del mondo, Italia inclusa, e il festival si avvicina sempre di più a quel modello che avevamo immaginato fin dall’inizio. Questo ci sta dando la possibilità di espanderci in breve tempo e di consolidare un’autorità internazionale importante per il festival e per gli altri nostri progetti paralleli”.

Qual è il vostro obiettivo per il futuro del festival?
“Abbiamo già posto le basi per la creazione di piattaforme incentrate sulla tutela dei nostri partecipanti, sull’implementazione delle loro conoscenze tecnico/artistiche e imprenditoriali, sulla promozione sempre più globale del loro straordinario lavoro ed esteso le nostre collaborazioni con altri festival e sponsor. Ci auguriamo che i Vegas Movie Awards possano diventare sempre più grandi, una piattaforma di prestigio internazionale dove solo i migliori emergono, dove tutti possono sentirsi accolti nelle loro unicità e trovare ispirazione per le proprie carriere e vite””.  

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