Gli “angeli” che vivono tra noi raccontati da Federica Bosco

Arte, Cultura & Società

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Federica Bosco è tornata in libreria con un nuovo libro della saga Il mio angelo segreto, dal titolo “Un angelo per sempre”, Newton Compton Editori. I fans e non solo saranno lieti di seguire ancora una volta le avventure di Mia, ormai giunta all’età di 24 anni nel pieno della sua carriera di ballerina dell’American Ballet Theatre di New York e innamorata di Adam, divenuto sceneggiatore di un importante show televisivo americano.

Ma quando sembra che tutto vada per il meglio e che finalmente si possa abbracciare a pieno la felicità il Destino riserva delle brutte sorprese.A causa di un incidente, la carriera artistica di Mia è costretta a rallentare. A ciò si aggiunge la rottura definitiva con Adam il cui rapporto improvvisamente si inclina e la malattia del nuovo marito della madre.

Solo quando si tocca il fondo è possibile risalire con più forza e vitalità. Ce lo insegna Federica Bosco grazie al personaggio di Mia che di fronte alle avversità si riscopre resiliente e coraggiosa. In questa risalita Mia sarà supportata dall’affetto dei suoi veri amici e di Nathan, il sosia di Patrick al quale si legherà e che le farà nutrire tanti dubbi sulla scomparsa del suo unico e vero amore della sua vita.

Un angelo per sempre” è un romanzo che trasuda positività perché il personaggio di Mia (al quale non si può fare a meno di affezionarsi) è un esempio per molti giovani che si ritrovano ad affrontare tante avversità e nel periodo storico che stiamo vivendo. Quello di Federica Bosco oltre ad essere  un romanzo d’amore è innanzitutto la storia di sentimenti sinceri, autentici, nobili tra i quali spicca fra tutti l’amicizia che rappresenta un’ancora di salvezza nei momenti più bui e non solo.

Di amicizia e amore ai tempi dei social e di come abbiamo bisogno nella nostra esistenza di “angeli” capaci di proteggerci e aiutarci nei periodi più difficili parliamo con Federica Bosco in questa ispiratoria intervista.

Federica Bosco-© Luca Brunetti

Da dove ha tratto l’ispirazione per continuare a scrivere di Mia e Patrick?

È stato un percorso curioso, magico per certi versi come mi piace pensare. Quando ho terminato la trilogia, ormai più di sette anni fa ero più che certa che terminasse così. La storia era completa e io ero soddisfatta: Mia cominciava una nuova vita a New York con un nuovo amore chiudendo col passato. Poi improvvisamente, tanti anni dopo, mi rimetto a pensare a lei, a come possono essere stati questi anni, al passaggio ai social, alla trasformazione della società, a lei che ha 24 anni e tutti i problemi e le insicurezze di una donna e di un’artista in un momento delicato della sua carriera e della sua vita. Così ho avuto la necessità di sapere cosa le fosse successo e, anche grazie alle centinaia di mail ricevute in questi anni, fare luce sul mistero di Patrick.

Mia si ritrova a dover ripartire da zero senza la sua quotidianità e si riscopre resiliente. Per lei cosa significa essere resilienti?

Mia ha subito dolori indescrivibili nella sua giovane vita, che spezzerebbero le ossa a chiunque, ma ce la fa, va avanti con testardaggine, fiducia e immenso coraggio. La resilienza è un tratto innato dell’essere umano, ma a volte il dolore è talmente forte che arrendersi sembra l’unica scelta possibile e Mia è un personaggio positivo che insegna a non mollare mai, e volevo fosse una fonte d’ispirazione per i lettori, specialmente i giovanissimi in un momento storico così difficile.

Esiste ancora l’amore romantico come quello tra Mia e Patrick in questa epoca segnata da Tinder secondo lei?

Mi auguro di sì. La mia adolescenza è stata fortunatamente diversa, senza la schiavitù dei social, con l’attesa di una telefonata e di una lettera d’amore. Adesso la situazione è davvero complicata e a tratti drammatica, ma il desiderio di tutti rimane ancora quello di un amore sano e rispettoso che difficilmente si trova su Tinder!

“Un angelo per sempre” è anche una storia di amicizia come quella tra Mia e Nina o Mia e Fra. Quanto è importante poter contare sulla presenza di amici veri nell’affrontare le difficoltà della vita?

Un amico nella vita è una presenza salvifica, è la famiglia che ti scegli specialmente quando quando la propria non è di supporto. Ma la cura di un’amicizia richiede molta più attenzione di una storia d’amore, perché si tende a darla per scontata (specialmente quando si trova il caso umano di turno e si sparisce per mesi, per poi tornare in lacrime con la coda fra le gambe a farsi consolare!!). Un amico è qualcuno che ti dice in faccia quello che non vuoi sentirti dire, anche a muso duro, ma che è sempre pronto a raccogliere le tue ossa anche per la centesima volta.

La “sorellanza” come quella tra Nina e Mia è utopia o realtà?

Realtà assoluta. Ho amiche (poche) storiche conosciute alle elementari, quando ancora non eravamo né carne né pesce. Senza status, senza pregiudizi, ma con il solo istinto di sceglierci a pelle e credo che quelle scelte di pancia durino tutta la vita.

Chi possiamo definire “angeli” nella nostra esistenza?

Personalmente credo molto negli angeli, mi piace credere che ci sia qualcuno accanto a noi che ci protegge, che ci ama incondizionatamente, che ci tiene una mano sulla testa anche nei momenti peggiori. Penso alle persone che ci hanno amato e che non sono più con noi, penso a qualcosa di bello che ci avvolge, a cui possiamo rivolgerci per avere conforto. A volte gli angeli sono in carne e ossa, sono quelli che difendono i più deboli, sono i genitori di bambini malati, i figli di genitori anziani, o gli sconosciuti che ti salvano dal mare in tempesta. Sono molti più di quelli che pensiamo.

C’è un personaggio di Un angelo per sempre al quale è affezionata particolarmente e perché?

Senza dubbio Betty, l’amica della mamma di Mia. Betty ha un dono speciale “sente” quello che sta per accadere. Fa sogni premonitori, riesce a interpretare i tarocchi ed è colei che crede per prima a Mia quando le confessa di sentire la voce di Patrick. È una donna istintiva e positiva, che non si limita mai alle apparenze, ma che guarda oltre, che guarda il cuore.

Mia grazie alla sua perseveranza riesce a concretizzare i suoi sogni in cui la sua passione per la danza regna sovrana. Un messaggio che darebbe a chi ha una passione e vorrebbe trasformarla nel suo lavoro?

Credo che l’importante sia continuare ad amare quello che si fa senza farsi travolgere dall’ansia da prestazione o dal voler avere successo a tutti i costi, perché il successo è un’arma a doppio taglio che non tutti sanno gestire e porta con sé oltre alla gloria, molta solitudine, gelosie e compromessi. Guardare gli altri con invidia è la peggior cosa che si possa fare, è invece più utile ispirarsi a qualcuno che si stima e unire quelle doti alle proprie. Fondamentali poi sono la disciplina e la perseveranza. 

“Un angelo per sempre” è stato definito un libro che è in grado di salvarti la vita. A chi consiglia la sua lettura?

La storia di Mia è una storia trasversale, nonostante la protagonista sia giovane, incarna facilmente i sogni e le speranze di tutti noi. È una storia di crescita, di amore, di vita, di lotta per emergere, di testardaggine e grandissima forza d’animo. Mia è un’eroina positiva e consiglio questa saga a chiunque voglia intraprendere un viaggio molto intenso, emozionante, dove si sogna, si piange, e si può trarre ispirazione per il proprio futuro.

Mariangela Cutrone

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