Italia non fermi il Recovery”, avverte Dombrovskis per la instabilità politica

Economia & Finanza

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Il vice presidente della Commissione lancia un auspicio che suona come monito per l’Italia che rischia di giocarsi il maxi progetto di Recovery a causa della crisi politica

 

©  Afp –  Dombrovskis

Il vice presidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, responsabile degli Affari economici lancia un auspicio che suona come monito per l’Italia che rischia di giocarsi il maxi progetto di Recovery a causa della crisi politica: “Ci auguriamo che l’instabilità politica non lo ostacoli”. Lo ha dichiarato nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin, in cui più volte ha rimarcato la necessità per gli Stati membri di essere precisi nel rispettare i requisiti del piano per poter accedere ai fondi.

“L’Italia è di gran lunga il maggior beneficiario di queste risorse e speriamo arrivino tempestivamente ad affluire all’economia italiana stimolando la ripresa”, ha aggiunto il commissario lettone. “Bisogna dire che sul Recovery è un lavoro in atto. Siamo a stretto contatto con le autorità italiane, c’è stata una conversazione qualche giorno fa con il ministro Gualtieri. L’Italia ha presentato alcune componenti del piano, quindi complessivamente vediamo che il lavoro avanza”, ha spiegato. Ma l’invito è di non ostacolare questo progresso.

Dombrovskis ha tuttavia lasciato intendere che c’è “ancora tanto lavoro da fare” per diversi Paesi. Finora sono undici quelli che hanno presentato le loro bozze di piano nazionale, a questi si aggiungono diversi altri (tra cui l’Italia) che hanno presentato delle parti. L’invito però è di essere precisi nella preparazione dei progetti. “Le elargizioni agli Stati membri saranno soggetti al raggiungimento di traguardi e obiettivi, e questo riguarda sia gli investimenti che i progetti di riforma. Se si guardano i piani che sono stati presentati finora, è necessario un pò più di lavoro sulla precisione degli obiettivi, cioè esattamente quali eventi innescherebbero la ricezione dei fondi”, ha spiegato il commissario.

Dombrovskis ha insistito su quanto sia importante per l’Esecutivo comunitario “definire quegli scopi e gli obiettivi precisamente per evitare qualsiasi discussione successiva sull’opportunità o meno di effettuare i trasferimenti”. Ha citato poi requisiti legali che impongono l’istituzione di meccanismi di controllo per garantire che il denaro sia speso in conformità con gli obiettivi del fondo di recupero. Per accedere agli aiuti, i governi devono presentare alla Commissione piani di investimento e riforme nazionali che devono contenere le raccomandazioni economiche che Bruxelles fa, aderire a priorità comuni come la transizione digitale ed ecologica e contribuire a stimolare la crescita. I trasferimenti dipenderanno dal rispetto degli obiettivi e del calendario concordato con Bruxelles.

Dombrovskis ha chiarito che nei piani nazionali “in generale, i lavori procedono abbastanza bene”, ma ha ribadito che c’è “molto lavoro da fare”, inclusa la definizione delle stime dei costi. “Quello che vediamo è che gli Stati membri stanno inviando i loro progetti di piani, che sono in linea con le priorità europee, con gli obiettivi del meccanismo di ripresa e resilienza, ma allo stesso tempo vale la pena notare che vi è una serie di requisiti, disposizioni legali, stabiliti nel meccanismo di recupero e resilienza che devono essere rispettati”, ha affermato. Ha inoltre sottolineato che le riforme e gli investimenti “si rafforzano a vicenda per massimizzare l’impatto” dei fondi, motivo per cui si rende necessario stabilire un equilibrio tra i due. agi

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