“Quali sarebbero i ricatti? Il Paese è fermo”, dice Bellanova

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Intervista dell’ex ministra dell’Agricoltura a Skytg24: “La nostra non è una battaglia strumentale, abbiamo posto questioni vere”

Teresa Bellanova

“Si possono condividere o meno le modalità, ma tanti nel riconoscono che la nostra non è battaglia strumentale ma abbiamo posto questioni vere che riguardano il futuro di questo paese”. Lo ha detto la senatrice di Iv Teresa Bellanova, ospite di ‘Agenda’ su Sky TG24. “Non è il momento di concentrarci sulle divisioni ma di riprendere per mano il Paese adottando quelle azioni che lo rimettano in condizioni di ripartire. Non considero una minaccia le elezioni ma in questa situazione vengono brandite in questa circostanza per invitare a cambi di casacca”.

Per l’ex ministro “l’apertura al dialogo è sempre una cosa importante” e alle accuse rivolte al leader di Iv Matteo Renzi replica: “Ma quale sarebbero i ricatti? Il Paese è fermo ed ha bisogno di avere una sua strategia per uscire dalla situazione di emergenza sanitaria ed economica. Il Paese ha bisogno di avere un suo progetto. e questo ancora non è chiaro. Ho chiesto più volte a Conte quale fosse la sua idea di sistema Paese. Noi abbiamo posto temi che dovrebbero assillare tutte le forze politiche”.

Sui “cambi di casacca” per evitare le urne, Bellanova afferma: “Questo determina  disgusto e allontanamento dalla politica. Bisognerebbe dire che non si può andare al voto perché in questo momento significherebbe rinunciare all’utilizzo del Recovery sul quale non c’è dubbio che siamo in ritardo. È chiaro che l’Europa non è soddisfatta del lavoro fatto e che bisogna migliorarlo. Andare al voto significa saltare tutti gli appuntamenti con l’Europa. Questo paese ha tutte le energie in questo Parlamento per rimettere insieme una coalizione che parte dal perimetro degli ultimi sedici mesi e mettiamoci al lavoro perché non c’è più tempo da perdere”.

Quanto all’imminente voto sulla relazione Bonafede, attesa per mercoledì o giovedì, Bellanova ha dichiarato: “Se la relazione ancora non è pronta è perché bisogna rivedere ancora un po’ di questioni. Bonafede sa che per noi una giustizia giusta non significa mai diventare ‘manettari’ e giustizialisti”.

“Ancora prendere tempo? – ha proseguito Bellanova – Il Paese è bloccato ed ha bisogno di un Governo nel pieno delle sue funzioni, di rivedere punti fondamentali della sua programmazione, di dare risposte alle ansie dei cittadini. Noi ascolteremo e valuteremo. Certo, il ministro Bonafede non può metterla sul piano personale, si tratta di scelte politiche. E di quale idea si ha della giustizia. Valuteremo in base al contenuto della relazione. Ma è difficile che Iv darà consenso sia alla Camera che al Senato se le proposte saranno quelle su cui Bonafede si è attestato in questi anni e se la raccolta del consenso viene portata avanti in un modo non proprio qualificante”.AGI

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