Qualcuno ha usato lo smartphone della donna suicida per un video hot tempo dopo che era morta

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La relazione di un team di infornatici è stata depositate alla Procura di Napoli Nord che ha aperto un fascicolo per frode processuale in relazione alla cancellazione di tutti i dati contenuti nell’iPhone e nell’iPad della donna quando erano sotto sequestro

 Sexting, sextortion

L’iPhone di T.C., la 31enne trovata senza vita nella sua casa della provincia di Napoli, dopo il sequestro è stato acceso, sbloccato e utilizzato per oltre un’ora. A comunicare la notizia sono stati gli esperti informatici dell’Emme Team, la società che insieme con l’avvocato della madre della vittima, Salvatore Pettirossi, stanno facendo indagini sulla morte della donna.

T.C., secondo una prima ricostruzione dei fatti, si era tolta la vita impiccandosi con un foulard dopo la diffusione sul web di alcuni suoi video hot diventati virali. Stando a quanto dicono i consulenti del team statunitense, “gli investigatori riferirono di non essere riusciti ad accedere al suo cellulare a causa del codice pin”. I tecnici informatici però sostengono invece che qualcuno riuscì a entrare in quel cellulare trovato a poca distanza dal corpo esanime della 31enne.

L’utilizzo del telefono per navigare sul web, spiegano ancora, “è avvenuto mentre il telefono era sotto sequestro”. In più, è emerso dalle indagini del pool di esperti che già tre giorni dopo la morte di T.C c’è stato un altro accesso al cellulare che per il perito nominato dalla Procura era ancora bloccato.

Infine, i tabulati telefonici hanno mostrato che il cellulare in uso all’ex fidanzato della donna era acceso e funzionante a pochi metri dall’abitazione vittima, mentre gli stessi carabinieri erano ancora sul posto, agganciato a una cella telefonica di quella zona.

Queste informazioni sono state depositate alla Procura di Napoli Nord che ha aperto un fascicolo per frode processuale in relazione alla cancellazione di tutti i dati contenuti nell’iPhone e nell’iPad della donna quando erano sotto custodia.

La Procura di Napoli Nord ha aperto un nuovo fascicolo contro ignoti per la morte della donna. Si tratta di un “atto dovuto”, come sottolineano fonti giudiziarie, in seguito ai nuovi elementi probatori depositati negli ultimi mesi dallo staff difensivo che assiste la madre della vittima. Il sostituto procuratore che si occupa della vicenda, Giovanni Corona, nei mesi scorsi aveva aperto, sempre sulla base di indagini difensive, un altro fascicolo per frode processuale, in relazione alla presunta manomissione dell’iPhone e dell’Ipad .Sulla sciarpa utilizzata per il suicidio sono stati isolati 2 dna maschili.

REVENGE PORN

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