Nel 2019, sostiene il Global e-waste monitor, abbiamo prodotto a livello globale circa 53.6 milioni di tonnellate di Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) come cellulari, computer, stampanti e televisori.
Quanti di questi rifiuti sono stati riciclati? Solo il 17%… praticamente nulla! Cosa abbiamo ottenuto? Enormi danni per l’ambiente e la salute umana. E i rifiuti non riciclati in quale discarica li abbiamo buttati? Nella discarica più grande del mondo, una vera e propria cloaca: l’Africa.
IL RAZZISMO AMBIENTALE
I ricercatori Ifesinachi Okafor-Yarwood e Ibukun Jacob Adewumi, tramite una lettera, hanno denunciato “l’esistenza di una vera e propria forma di razzismo ambientale legata allo smaltimento dei RAEE. Nel corso degli ultimi anni, infatti, sempre più apparecchi elettrici o elettronici in disuso sono finiti in Africa, dove, con costi estremamente ridotti, i Paesi più ricchi riescono a smaltirli attraverso l’incenerimento, senza tenere alcun conto degli enormi danni che i fumi tossici sprigionati dai roghi stanno causando alla salute delle persone”.
Possiamo affermare con certezze che questa è una forma di razzismo ambientale: in Nigeria lavorano nel settore rifiuti senza alcune forma di tutela e di sicurezza quasi 100.000 persone… vergogna!
Bisogna insistere sul ratificare la Convenzione di Bamako per proibire l’importazione e il movimento transfrontaliero di materiali pericolosi.
Entro il 2030 produrremo circa 74 milioni di tonnellate di Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche ma non c’è nessun problema: l’Africa è bella grande, qualche buco lo troveremo di sicuro (sic!)
Adriano Pistilli
Responsabile Tecnico Gestione Rifiuti, esperto di Diritto Ambientale