Egregio Ministro Speranza,
siamo dei cittadini italiani molto fortunati, per essere non privi di cultura e, al momento, non in condizioni di miseria.
Ci rivolgiamo a lei in quanto titolare del Dicastero preposto alla tutela del diritto alla salute del popolo italiano, del quale abbiamo apprezzato l’opera e le condotte durante l’infuriare della pandemia.
In effetti, lei ha fatto il possibile, almeno così ci è parso, soprattutto per relazione a questo nostro strano paese, che costituisce un’anomalia nel panorama geopolitico europeo ed extraeuropeo.
Un paese diviso malignamente in due, da mali mai affrontati e risolti.
Pertanto, depressi, ma ancora indomiti, osiamo rivolgerle un invito.
Tutto è nato dalla notizia appresa ieri mattina dalla prima pagina del quotidiano Libero, ove si informava che il Governatore Zaia è in grado di procurare al nostro sfiancato paese ben 27 milioni di vaccini.
Si specificava chiaramente, soprattutto, che i vaccini possono essere acquistati.
La notizia ci ha commosso. Ma subito dopo la commozione, siamo stati colti dalla triste consapevolezza che l’inestricabile rete di interessi che avvolge i nostri rappresentanti in Parlamento e al Governo non renderà possibile l’acquisto dei vaccini. E noi moriremo.
Noi non abbiamo contezza di come questi interessi avviluppino e serpeggino fra i nostri rappresentanti, obbligandoli a sempre rimandare decisioni vitali per il paese, ma sappiamo che ci sono.
E che sono di ostacolo alla buona e saggia amministrazione della cosa pubblica; all’eliminazione degli sprechi, delle sinecure, dell’incompetenza e della delinquenza, dei pesi fiscali imposti ai soliti noti, mentre i soliti ignoti accumulano ricchezze con le quali insidiano i poteri dello stato.
In effetti, Ministro, non ci resta che la nostra salute.
Pertanto, Ministro, lei ha fatto il possibile nei primi tempi dell’infuriare del morbo. Ora, faccia l’impossibile, acquisti i vaccini e faccia vaccinare tutti noi al più presto.