Forse molti di noi, e soprattutto le nuove generazioni, avranno visto danzare il tango argentino. Forse qualcuno lo avrà anche sperimentato. Ma se chiediamo di Astor Piazzolla?
È stato uno dei compositori più apprezzati al mondo, il genio del tango, che ha trasmesso passione, vitalità e al tempo stesso struggente nostalgia.
Esattamente 100 anni fa, l’11 marzo 1921, nasceva Astor Piazzolla, un musicista che portava dentro di sé il cuore e l’aria del Sud, come recita il testo di una sua tango-canzon Vuelvo al sur: «Llevo el Sur, como un destino del corazon, soy del Sur, como los aires del bandoneon» (porto il Sud come un destino dentro al cuore, sono del Sud come il respiro del bandoneon).
Astor, eccellente suonatore di bandoneon, ovvero una fisarmonica di piccole dimensioni, portato in Argentina dagli emigranti tedeschi, nel cuore portava i valori dell’amata terra di Trani.
Suo nonno Pantaleo, un pescatore di Trani, alla fine del 1800 emigrò in Argentina come tanti pugliesi ed altri italiani, alla ricerca di fortuna. La città di Trani, nel febbraio 2020, ha conferito la cittadinanza onoraria a Laura Escalada, vedova del grande musicista argentino di origini tranesi.
Una storia che lega la musica e il mare di Trani; una storia che ha affascinato gli alunni della Scuola Secondaria di Primo Grado ad Indirizzo Musicale “Rocca-Bovio- Palumbo” di Trani.
Quel mare, a pochi metri dal plesso Rocca, che ha ispirato la Prof.ssa Giuseppina Mogavero, docente di musica, ad ideare i testi e a curare la regìa di un cortometraggio-omaggio ad Astor Piazzolla.
Il tango, dal latino tangere, “toccare”, data la vicinanza tra i ballerini che interpretano questa danza, è nato tra Argentina ed Uruguay tra la fine dell’Ottocento e gli inizi degli anni Venti.
I primi compositori di tango erano tutti figli di emigrati italiani: Osvaldo Pedro Pugliese, Francisco De Caro, Carlos Di Sarli, solo per citarne alcuni. Ma El Gato, o El Gran Astor, come veniva chiamato Astor Piazzolla, intervenne per rivoluzionare il vecchio tango. Sì, perché il tango quale strumento di aggregazione anticonvenzionale per milioni di persone che giungevano a Buenos Aires con tutta l’insicurezza e la frustrazione della condizione di emigrati, cambiò, grazie ad Astor Piazzolla, da “pensiero triste che si balla” (frase di Enrique Santos Discepolo, paroliere del celeberrimo Carlos Gardel, compositore del vecchio tango), a tango della libertà.
Gli studi di musica classica portarono Astor Piazzolla a concepire il tango come musica da ascoltare più che da ballare, da eseguire nelle sale da concerto; e gli strumenti utilizzati fino a quel momento – violino, chitarra e fisarmonica – per lui non erano sufficienti.
Piazzolla inserì nelle sue composizioni strumenti inusuali come l’organo Hammond, la batteria, la chitarra elettrica, il basso, il flauto, le percussioni. I suoi tanghi, avevano elementi innovativi presi dalla musica jazz, e facevano uso di dissonanze e forme colte come la fuga.
Era nato il tango Nuevo.
Nel 1974 la giuria del Premio Critica discografica italiana ha assegnato all’unanimità ad Astor Piazzolla il Primo Premio Assoluto per il miglior disco di musica strumentale, con la seguente motivazione: «Per la validità delle composizioni e per la sorprendente inventiva degli arrangiamenti che conferiscono al tango una dimensione del tutto nuova».
Astor collaborò con artisti di vario genere, compose circa 3000 brani e ne registrò 500 con orchestre o con gruppi più piccoli.
Il notissimo Libertango, inciso nel 1974 in Italia, gli valse un Grammy nel 1998 come miglior brano strumentale, premio, tra l’altro, già vinto nel 1993 con Oblivion, brano composto per il film Enrico IV di Marco Bellocchio. A detta di molti critici di fama internazionale, Oblivion è una delle più belle composizioni mai scritte da Piazzolla, oltre ad essere una delle più registrate.
Presso la S.S.I G. ad indirizzo musicale “Rocca-Bovio-Palumbo”, ad interpretare la musica di Piazzolla, nella fattispecie Oblivion e Meditango (quest’ultimo tango spagnoleggiante e, per questo, tango del Mediterraneo), tre docenti con notevoli esperienze concertistiche sul territorio nazionale ed estero: il docente di violoncello presso i corsi ad indirizzo musicale, prof. Luciano Tarantino ed i professori di musica Luciana Visaggio, oboista e Roberto Fasciano, pianista (oltre che clavicembalista, compositore, direttore di coro e di orchestra). Fasciano, fondatore e direttore da oltre dieci anni dell’associazione musicale “Arcadia” di Trani, ha ideato ed eseguito diverse volte il recital “Raccontando Piazzolla” con il suo sestetto “Amoris Tango”; per l’evento ha arrangiato per oboe, violoncello e pianoforte (un trio insolito per i tanghi di Piazzolla) i due predetti brani.
Entusiasti i ragazzi Adelaide e Francesco, protagonisti del cortometraggio celebrativo dei cento anni dalla nascita del grande artista, realizzato al termine della loro lezione “a distanza” di violoncello.
Già dalle ore 7 del prossimo 11 marzo 2021, l’intera comunità scolastica “Rocca-Bovio-Palumbo” di Trani e chiunque nel mondo lo vorrà, grazie all’ausilio dei social, potrà ascoltare il nostro augurio in musica ad un musicista che “tocca” il cuore, semplicemente collegandosi ai seguenti link:
Piazzolla Day https://youtu.be/T7yWFTT12rY
Oblivion https://youtu.be/GQ3LqohjcDo
Meditango https://youtu.be/3iYBZQji0-g
Dalle ore 9,15 alle ore 10 si collegheranno con link di Google Meet le classi 1^ C – 2^ A – 3^ M – 3^ F per partecipare alla lezione-concerto su “Astor Piazzolla e la musica del Novecento”.
Oltre al contributo dei docenti di musica, interpreti dei brani registrati presso la scuola “Rocca-Bovio-Palumbo”, ci sarà quello musicologico del Dirigente Scolastico Prof. Giovanni Cassanelli. Inoltre “a distanza” gli alunni ascolteranno la descrizione e la spiegazione del bandoneon, suonato dall’ospite speciale M° Antonio Ippolito.
L’evento, imperdibile, rappresenta per la Scuola “Rocca-Bovio-Palumbo” l’opportunità per far conoscere alla nuove generazioni l’intensa storia artistica ed umana del grande Astor!
Prof.ssa Luciana Visaggio
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