Estay, la startup sarda di gestione degli affitti dal valore di 6 miliardi di euro di fatturato

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Estay, la società di gestione delle case vacanza che vuole rivoluzionare l’universo degli affitti in Sardegna 

Estay è una startup nata con l’obiettivo di semplificare la vita dei proprietari di casa e garantire un servizio 5 stelle agli ospiti: dalla contrattualistica, alla manutenzioni e pulizie, dagli scatti fotografici professionali alla gestione degli ospiti, Estay si occupa di tutto.

A oggi l’azienda vanta 130 proprietà nel sud della Sardegna. Il numero è però in costante crescita e per il 2021 l’obiettivo è l’espansione in tutta l’Isola.

Il 2020 non è solo stato l’anno della pandemia ma anche quello che ha fatto riscoprire le bellezze dell’Italia, infatti secondo l’ultimo bollettino Enit (Agenzia Nazionale del Turismo)[1], il 59% della popolazione ha effettuato almeno un periodo fuori casa nell’estate scorsa. La vacanza ricercata nel 2020 dagli italiani post lock-down ha visto prevalere la voglia di mare (60%) che alla fine ha addirittura doppiato la vacanza in montagna (30%) e quella naturalistica (25%). L’estate scorsa ha purtroppo visto la mancanza dei turisti stranieri, ma nel 2019 il Belpaese è stato il quarto più visitato al mondo  con un numero pari a 217,7 milioni di presenze straniere[2].

Questi numeri sono certamente la conferma che il turismo è pronto a ripartire in tutta sicurezza, ed è su questi presupposti che Estay si presenta al mercato.

Estay (https://estay.it/) è un progetto nato a giugno 2018 da cinque ragazzi, Enrico Bertini, Nicola Sabiu e Giovanni Molinari con un Master in Five Stars Hotel Management alla LUISS Business School e diverse esperienze in importanti realtà di hotellerie,  Michelangelo Soru, e Giada Orrù, laureati a Cagliari e con un altro percorso imprenditoriale alle spalle,  tutti insieme con l’obiettivo di rivoluzionare l’universo degli affitti in Sardegna.

In Sardegna le seconde case sono circa 300.000, che potrebbero generare un fatturato fino a 6 miliardi di euro e la mission dei cinque fondatori è proprio quello di rendere il turismo delle seconde case più organizzato, sostenibile e attrattivo. Estay nasce infatti dall’esigenza di migliorare la gestione delle strutture ricettive di qualsiasi tipo, scardinando il vecchio concetto di affitto breve dove è il proprietario dell’immobile ad assumersi tutte le responsabilità e i problemi. Proprio per venire incontro alle esigenze dei padroni degli immobili e farli risparmiare su costi fissi a loro carico, Estay ha siglato importanti convenzioni con aziende leader in Italia, come una che permette di avere fonti di energia 100% rinnovabili e a basso costo, un’altra che permette di stipulare un assicurazione sull’immobile a copertura dei danni e che assicura pronto intervento.

In cosa consiste Estay

Ad oggi Estay conta circa 130 proprietà, che stanno però continuando a crescere.

La società di property management offre ai proprietari la possibilità di massimizzare il rendimento dei loro appartamenti e seconde case attraverso gli affitti turistici. Il team di Estay si occupa della creazione dell’account sul sito; del servizio di home staging (set fotografico professionale); dell’aggiornamento delle tariffe (revenue management); delle pulizie e della gestione degli ospiti. Ai proprietari, inoltre viene data la possibilità di accedere ad una piattaforma in cui possono verificare in tempo reale prenotazioni, prezzi e rendite dell’immobile.

Le proprietà, che hanno tutti elevati standard qualitativi, vengono quindi inserite all’interno di un vero e proprio sistema di ospitalità turistica, realizzato in modo professionale grazie a tecnologie avanzate e a importanti partnership industriali. Inoltre, le case e le ville vengono pubblicate anche nei principali portali online come Airbnb e Booking.com.

Al fine di ampliare la presenza sul territorio sardo e fare networking con chi già svolge questo mestiere, Estay ha creato una rete di Local Manager, professionisti con esperienza nel mercato degli affitti, il cui ruolo principale è la gestione del cliente e delle sue esigenze: dall’accoglienza, alle richieste di supporto in caso di problemi tecnici nelle case, fino al check-out. Un’assistenza costante e puntuale che ricalca un vero e proprio servizio di concierge, tipico delle strutture di lusso. Estay parallelamente coordina i Local Manager e si occupa di gestire le prenotazioni, gli annunci e tutta la fase organizzativa prima del check-in.

Questa attività è una sfida quotidiana, che è stata particolarmente intensa lo scorso anno a causa della pandemia che ha fortemente penalizzato il settore del turismo. Siamo tuttavia soddisfatti dei risultati ottenuti perché abbiamo quadruplicato il numero di immobili gestiti e comunque siamo riusciti a fatturare più del 2019. Per noi Estay non è solo business ma vuole essere anche una scelta etica. Infatti grazie al nostro lavoro abbiamo l’ambizioso obiettivo di generare un triplice valore: ai turisti garantiamo un servizio efficace e professionale, ai proprietari un rendimento su immobili che essendo spesso completamente inutilizzati rappresentano solo un costo e all’isola stessa grazie all’assunzione di professionisti locali e all’attrazione di un turismo di alto livello, grazie alla gestione professionale degli immobili”- racconta  Enrico Bertini, fondatore di Estay.

Obiettivi 2021

Estay si è posta diversi obiettivi per il 2021 tra cui presidiare nuove nicchie di mercato e ampliare il numero delle proprietà grazie al supporto dei Local Manager. Ad oggi collaborano 3 Local Manager, concentrati soprattutto nella parte Sud della Sardegna, ma entro l’estate puntano ad averne 10.

E’ anche prevista l’apertura di una nuova sede centrale ad Alghero, oltre a quella già presente a Cagliari. Inoltre nell’ottica per destagionalizzare il turismo nell’isola si sta dando la possibilità di stipulare affitti di medio lungo termine, di 3/4 mesi, a prezzi concorrenziali e con la formula “all inclusive”, proprio come negli affitti brevi.

Infine, per tutto il 2021, Estay abbatte la commissione dei proprietari (vecchi e nuovi) al 20%, al fine di recuperare la redditività persa a causa del covid.

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