In un anno persi 660 mila posti di lavoro, fa sapere l’Inps

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Il dato, contenuto nell’Osservatorio per il precariato, è riferito al raffronto fra dicembre 2020 e lo stesso mese dell’anno precedente

© Aleandro Biagianti / AGF 
– Una sede dell’Inps

Effetto covid sull’occupazione: in un anno sono stati persi in Italia 660 mila posti di lavoro. A riferirlo è l’Inps nell’Osservatorio sul precariato. Secondo l’Istitituto di previdenza, a dicembre 2020 si attesta una perdita di posti di lavoro rispetto al medesimo momento dell’anno precedente pari a 660.000 unità, esito di un risultato positivo per i rapporti a tempo indeterminato (+259.000) e di un risultato nettamente negativo (-919.000) per l’insieme delle restanti tipologie contrattuali, tra le quali si distingue l’intensa contrazione dei rapporti di lavoro a termine (-493.000).

Il saldo annualizzato, vale a dire la differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi, identifica la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro, vale a dire la differenza tra le posizioni di lavoro in essere alla fine del mese osservato rispetto al valore analogo alla medesima data dell’anno precedente.

Il dato, spiega l’Inps, in progressiva flessione già nel corso della seconda metà del 2019, è divenuto negativo a febbraio (-27.000) ed è peggiorato a causa della caduta dell’attività produttiva conseguente all’emergenza sanitaria a marzo (-283.000) e ancor di più ad aprile (-623.000).

La dinamica negativa è proseguita, seppur con un ritmo in progressivo rallentamento, raggiungendo il valore massimo a giugno (-812.000). A luglio si è avviata un’inversione di tendenza (– 758.000) proseguita lentamente fino a fine anno. AGI

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