Carlo Alberto Dalla Chiesa nasce il 27 settembre 1920 a Saluzzo, in provincia di Cuneo.
Carlo cresce in una famiglia dove li viene trasmesso l’ amore per la patria e la passione per l’ arma con annesso un forte senso di giustizia e di dovere.
Carlo già a 22 anni indossa la divisa di carabiniere, il suo primo incarico li fu affidato per il bandito la Marca e poi in Sicilia dove si occupa della scomparsa del giornalista Mauro de Mauro e quando viene ucciso il procuratore Pietro Scaglione, in questo contesto mentre indaga Carlo tira fuori il rapporto dei 114 una lista lunga di capimafia siciliani, nomi che prima di quel momento erano ignoti.
Carlo godeva di ottimo prestigio, perché era il capo del nucleo speciale antiterrorismo che ricoprì durante gli anni di piombo, una lotta che gli è costata la vita e lui e a moglie, perché la sera del 3 settembre 1982 vengono colpiti a causa di un agguato mafioso insieme all’ agente di scorta Domenico Russo.
Morirà il 15 settembre a causa delle ferite riportare sul corpo.
Carlo ha dedicato la sua vita a combattere la mafia siciliana,le brigate rosse e la malavita del nord.
In onore alla sua memoria li sono stati dedicati: monumenti, caserme, piazze,parchi.
Ricorrente è la sua frase: “Certe cose non si fanno per coraggio, si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei nostri figli.”
Carlo lascia un grande messaggio a intere generazioni, e sopratutto o giovani hanno il dovere morale di continuare a portare avanti le memorie di chi ha dato la vita per combattere le ingiustizie.
Cristina Pipoli