L’Arcobaleno non ha radici

Arte, Cultura & Società

Di

Intervista, di Fedele Eugenio Boffoli, a Mirella Guagnano

Mirella Guagnano, scrittrice e poetessa salentina di Nardò (LE), al suo terzo romanzo, canta e decanta sentimenti e passioni del vivere umano; la sua ultima opera, “L’arcobaleno non ha radici” (Ed. Pav, pagg. 210, euro 15 – https://www.mondadoristore.it/L-arcobaleno-non-ha-radici-Mirella-Guagnano/eai979125973014/), racconta di un bambino abbandonato, che ha come sfondo il disagio e l’emarginazione sociale dell’Italia rurale del ‘900. Ce ne parla?

E’ una storia della prima metà del secolo scorso. Ho voluto raccontare i disagi, la mentalità chiusa e la miseria che c’erano in quegli anni, i protagonisti sono Chiara, Gino e il loro figlioletto Luca. Gino era un gran lavoratore, si spezzava la schiena a lavorare tutto il giorno nei campi, ma nonostante tutta la buona volontà non riusciva a guadagnare abbastanza per far fronte anche agli imprevisti. Lo vedremo triste nel lasciare sola una Chiara incinta per andare a lavorare in Francia, nei campi di barbabietole. C’è una frase che dice Chiara quando si sente demoralizzata “Chi nasce tondo non può morire quadrato” la poverina era vissuta sempre nella miseria, per poter avere un corredo, aveva lavorato come gli uomini nei campi per cinque anni, sperava che il matrimonio le portasse un po’di serenità, ma non andò come aveva immaginato. Un imprevisto li costrinse a lasciare il piccolo Luca in un orfanatrofio per andare a lavorare in Germania. Decisione che il piccolo non prende di buon grado. Qui Luca, nonostante la tenera età, si ritrova ad essere testimone della violenza subita dal suo amico Ivano. Violenza che nessun bambino dovrebbe mai conoscere. Da quel giorno anche Luca si ritrova vittima dei bulli che lo ricattano per indurlo al silenzio.

Quale speciale forma d’arte, la scrittura è chiamata, oggi, in questo tempo di globalizzazione e pandemia, ad un ruolo di stimolo per la rinascita collettiva, concorda?

Credo che la scrittura sia veramente il seme da cui far ripartire una vera e propria rinascita collettiva. La scrittura come forma d’arte strettamente legata alla conoscenza del proprio io più nascosto. Credo che conoscere se stessi fino in fondo, nonostante questi tempi bui di distanza e indifferenza nei confronti degli altri, possa realmente dare la spinta necessaria per capire anche meglio il prossimo e ricreare una qualche sorta di rispetto reciproco.

Assistiamo alla decadenza di valori culturali e dell’arte sempre più minacciati dall’omologazione e dai mercati, come si pone in riferimento a ciò?

Il vero artista è colui che abbandona l’omologazione. Io scrivo soprattutto per me stessa, per liberarmi. Non mi importa di ricordare in qualche modo qualcun altro. Se quello che scrivo può aiutarmi in qualche modo, credo che non sia tanto grave il fatto se possa risultare simile a un qualcosa di già scritto.

L’avvento di internet e del digitale ha dato un bel colpo all’Editoria letteraria e alla carta stampata, è grave secondo lei?

Diventa grave nel momento in cui dimentichiamo le emozioni che si provano sfogliando un libro. I profumi, il calore del dito sulla pagina o la sensazione del “chiudere” il libro per l’ultima volta. Sono favorevole alla massima diffusione della letteratura, ma con un occhio sempre rivolto al passato e alle emozioni che esso ci suscita.

La sua terra, il Salento, è un patrimonio di storia, natura e cultura, da qualche tempo rilanciato all’attenzione turistica mondiale, pensa nei corretti modi?

Grandi risultati indubbiamente, ma non sono mai abbastanza. Il Salento è una terra ricca e rispettabile, il turista che la visita dovrebbe rispecchiare le sue caratteristiche. Il semplice voler attirare “turisti”, di ogni genere, è deleterio. Meglio pochi ma buoni, nel rispetto della terra e della cultura.

Si respira nel Salento, porta d’Oriente, un’aria che sollecita e fertilizza la creazione artistica, è anche il suo parere?

Assolutamente si. Non riuscirei a scrivere senza il mio mare, che è fonte delle mie ispirazioni. E’ lui che mi trascina in storie profonde e stimolanti.

Quali i suoi prossimi impegni, già lavora a nuove opere?

Sto scrivendo una nuova storia “Su fogli volanti…” entro l’anno pubblicherò la mia raccolta di poesie. 

Fotografie: fonte Web

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