“Il tentativo della rappresentanza in Italia della Commissione europea di mettere il bavaglio alle critiche mosse dalla trasmissione “Anni 20” nei riguardi di Bruxelles, rappresenta una presa di posizione di inaudita gravità perché va a colpire direttamente la libertà di espressione e di critica da parte dei giornalisti”.
È quanto afferma l’europarlamentare di FDI-ECR, Nicola Procaccini, in merito alla lettera indirizzata al direttore di Raidue, Lodovico Di Meo, con cui il Capo Rappresentanza della Commissione europea in Italia, Antonio Parenti, e il Capo dell’Ufficio in Italia del Parlamento europeo, Carlo Corazza, hanno duramente criticato il servizio di “Anni 20” firmato da Antonio Rapisarda.
“Quella lettera costituisce un pericoloso precedente perché pretende di interferire nel merito dell’operato del servizio pubblico radiotelevisivo e di un lavoro giornalistico che ha tentato di evidenziare le contraddizioni e le storture delle politiche alimentari messe in atto dalla UE, dal consumo di insetti e vino annacquato al Nutriscore, con gravi danni per i prodotti del made in Italy. Non vorremmo che la posizione espressa dalla rappresentanza della UE in Italia fosse la cassa di risonanza della censura avviata dal Partito Democratico verso “Anni Venti”, con l’interrogazione in Commissione di Vigilanza Rai, seguita dall’annuncio di provvedimenti puntivi da parte dell’AD, Fabrizio Salini, verso la stessa trasmissione. Sono segnali fortemente preoccupanti che si inseriscono in un generale clima di censura e di attacco alla libertà di espressione, come nel caso di alcuni articoli contenuti nel ddl Zan o delle misure di polizia giudiziaria abbattutesi sul prof. Marco Gervasoni”, conclude Procaccini.