Mattarella agli studenti, ‘sono vecchio, tra 8 mesi mi riposo’

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“Tra otto mesi il mio mandato di presidente termina. Io sono vecchio tra qualche mese potro’ riposarmi”. Parlando con alunni di una scuola primaria di Roma, il presidente della Repubblica Mattarella chiude indirettamente ad ipotesi e voci circolate su un suo possibile nuovo mandato. Il capo dello stato ricorda anche che la Costituzione sancisce il valore dell’uguaglianza come diritto principale: ‘Siamo tutti uguali di fronte alla legge, qualunque sia il colore della pelle, l’etnia, siamo tutti uguali’.

E che non c’e’ un solo organo che decide ma le decisioni sono distribuite tra tanti organi: “Il presidente deve conoscere tutti, seguire tutti per poter intervenire con suggerimenti”.

 “Tra 8 mesi il mio incarico termina, io sono vecchio e tra qualche mese potrò riposarmi”.

Con una battuta il Presidente della Repubblica ha spiegato ai bambini dell’Istituto comprensivo Fiume Giallo-Scuola primaria Geronimo Stilton di Roma dove si è recato stamane per la Presentazione dell’ottava edizione de “Il mio diario”, l’agenda scolastica della Polizia di Stato, il senso istituzionale del suo alto incarico.

Entrando in una classe dell’Istituto scolastico, il Capo dello Stato alla domanda di un bambino ha detto: “quando mi è stato chiesto se ero disposto ad essere eletto mi sono preoccupato perchè conoscevo quanto impegnativo e faticoso fosse il compito di Presidente.

Ma due cose mi aiutano: ho chiamato intorno a me collaboratori molto bravi che mi aiutano e l’altra è che in Italia non c’è solo un organo che decide ma tanti e le decisioni sono distribuite tra tanti organi e persone”. 

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, concludendo la sua visita, è intervenuto sui temi dell’uguaglianza: “Nella vita della nostra Italia ci si aiuta vicendevolmente, c’è un rapporto di collaborazione e questo dà senso alle nostre prospettive e alla nostra vita in comune”. “Tanto tempo fa – ha detto rivolgendosi agli alunni presenti – c’è stato un evento che ha cambiato e ha contribuito, come tanti altri, alla storia del mondo e si basava su tre parole: libertà, uguaglianza, fraternità.

L’uguaglianza è la base della libertà, non c’è vera libertà se non c’è uguaglianza; ma tutte e due acquistano un valore maggiore se c’è fraternità, solidarietà tra le persone che vivono insieme in una scuola, in un Comune, nel nostro Paese e nel mondo”.

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