Assegno unico, Cdm approva decreto “Ponte”

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Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla norma ponte per l’assegno unico alle famiglie, che consente di renderlo valido da luglio a dicembre 2021 (poi la misura diventerà strutturale e più estesa, ndr) per chi non goda già di assegni familiari e con un Isee che non dovrebbe superare il tetto dei 50mila euro.

 “Oggi tra le donne che abitano la politica abbiamo una carenza epocale: riconoscerci, rendersi reciprocamente merito. Sarebbe un passo fondamentale. Penso alle dichiarazioni in queste ore sull’Assegno unico.

Mi appaiono rivendicazioni proprietarie di una riforma costruita su un ampio consenso delle forze riformiste e sulla tenacia indiscutibile di una donna – la ministra Elena Bonetti – che ha saputo cogliere le implicazioni politiche del tema, le differenti sensibilità che riflette, e ha saputo lavorare insieme a tutte noi perché si arrivasse al risultato sperato. Il nostro Paese ha attraversato fasi delicatissime, sin dalla nascita della democrazia, in cui l’apporto delle donne presenti nelle istituzioni e nel Paese è stato fondamentale.

Tutte le donne di ogni schieramento politico hanno saputo e voluto fare, sulle questioni dirimenti, rete. Nelle differenze e nelle diversità di ognuna hanno saputo riconoscersi e nutrire alleanze. Ha funzionato. A maggior ragione quando ogni obiettivo è stato traguardato.

Senza mai farne un vessillo dell’una o dell’altra parte politica, ma semplicemente un risultato comune. Tra donne, per le donne e per l’intera comunità sociale.

Dovremmo tutte imparare di più dalla storia che ci ha precedute, sapendo mettere a dimora il riconoscimento tra noi. A Elena va il mio ringraziamento umano prima che politico: grazie per aver avuto la sensibilità di portare a compimento un risultato importante per tante donne e tante famiglie”. Così, su Facebook, la viceministra alle Infrastrutture Teresa Bellanova.

 “E’ un segnale positivo e apprezzabile che inizia a metter fine a una politica fiscale discriminatoria delle famiglie che dura da oltre 40 anni. Esistono numerose sentenze della Corte Costituzionale che hanno dichiarato la tassazione delle famiglia illegittima e ingiusta, in quanto basata di fatto sul principio della tassazione retributiva e non contributiva.

Chi ha figli ha una capacità di contribuire diversa da chi ne ha meno, il numero dei figli è determinante e purtroppo non è stato mai considerato”. Lo ha detto all’Adnkronos Antonio Affinita, presidente Moige, commentando l’Assegno unico. “E’ importante considerare l’Assegno unico come l’inizio della fine di un percorso di discriminazione fiscale che la famiglia ha subito per tutti questi anni – aggiunge – Non è una concessione o una politica per la natalità, l’aspetto fondamentale è che è un primo passo verso la fine della discriminazione ma la strada è ancora lunga e il fatto che parta così lentamente è comunque un elemento di preoccupazione”. 

Cinquecento tecnici da assumere a tempo determinato con concorso rapido (da bandire entro un mese dall’entrata in vigore del dl Pa), con un solo orale, per coordinare, gestire e attuare il Recovery Plan.

Altre 300 persone potranno essere assunte per la governance del Piano. Ma in totale le nuove assunzioni a termine della Pa (da qui al 2026) arrivano oltre quota 24mila. Una parte delle 800 assunzioni dedicate direttamente al Pnrr saranno destinate alla Ragioneria dello Stato (80 unità). Sempre la RgS potrà istituire 7 nuovi posizioni apicali destinate alla direzione delle territoriali di Milano, Venezia, Bologna, Roma, Napoli, Bari e Palermo. Sedicimila e cinquecento assunzioni – si legge nel decreto – verranno assegnate all’ufficio del processo.

Sempre per quanto riguarda il settore della giustizia, vengono previste 5.410 mila nuove entrate per il personale amministrativo. Altre mille persone verranno destinate al supporto degli enti locali, 268 alla Transizione digitale (“esperti in possesso di specifica ed elevata competenza nello sviluppo e gestione di processi complessi di trasformazione tecnologica”) e 67 all’Agid.  

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