Conte non molla m5s ma detta le sue condizioni: “non faccio il prestanome”

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Conferenza stampa dell’ex premier al Tempio di Adriano a Roma. “La leadership politica deve essere chiara e deve avere anche i pieni poteri della comunicazione”

© Filippo Monteforte/AFP – Giuseppe Conte

Zero parlamentari in presenza, ma tutti all’ascolto, e in attesa. La grande fibrillazione delle ultime 48 ore per le decisioni di Giuseppe Conte si conclude con la prevista conferenza stampa: l’ex premier non molla il Movimento, ma non recede e detta le sue condizioni a Beppe Grillo. Niente ‘diarchia’ e una leadership “forte”.

L’avvocato parla per circa un’ora e poi risponde alle domande dei cronisti, difende il lavoro di questi mesi, e annuncia che lo statuto di ‘M5s 2.0’ lo diffonderà domani. “Con Beppe Grillo sono emerse diversità di vedute su alcune questioni fondamentali”, sottolinea. “Non è sufficiente imbiancare una casa che necessita di una profonda ristrutturazione. Non mi sarei mai prestato a una mera operazione di facciata”, dice. E ancora: “Io non posso impegnarmi in un progetto in cui non credo. Servono testa e cuore. Ma non basta solo uno o l’altro”. Poi sottolinea: “Una forza politica che ambisce a guidare il Paese non può avere una leadership dimezzata. Una diarchia non sarebbe funzionale”. 

“Ho avuto un fittissimo scambio di mail con Beppe Grillo, ho accolto un buon numero delle sue osservazioni. Le altre non possono accoglierle, perché alterano questo disegno e creano confusione di ruoli e di funzioni. Domani mattina consegnerò i documenti frutto del mio lavoro dapprima a Grillo e poi a Vito Crimi, chiedendo che siano diffusi. Sono condizioni imprescindibili del mio impegno”.

Giuseppe Conte

Quanto all’ipotesi di una nuova lista, Conte ribadisce: “Io non ho nel cassetto un piano B. Se non fosse così, valuterò che cosa fare”. Quindi, l’invito: “Alla comunità di M5s chiedo di non rimanere spettatrice passiva di questo processo. Chiedo di partecipare a una valutazione sincera di questa proposta di Statuto e di esprimersi con un voto. Non mi accontenterò di una risicata maggioranza, mi metto in discussione”.

Ora la ‘palla’ passa in campo a Beppe Grillo perché dia, o meno, un nuovo disco verde al leader in pectore del Movimento. agi

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