Alla Camera una legge che consente la coltivazione di cannabis in casa per uso personale

Politica

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Depositato in commissione Giustizia della Camera il testo base. Tra le novità, la legalizzazione di picole quantità e l’inasprimento delle pene per chi spaccia ai minorenni

cannabis (agf) 

Dopo oltre un anno, tra audizioni e nuove proposte di legge presentate, è pronto il testo base sulla cannabis. Composto di 5 articoli, il provvedimento mira a modificare il testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, in materia di coltivazione, cessione e consumo della cannabis e dei suoi derivati.

Massimo quattro piantine ‘femmina’ 

Tra le novità più importanti, la non punibilità della coltivazione domestica per uso personale. In sostanza, viene legalizzata la coltivazione personale di piccole quantità, pari a ‘quattro femmine di cannabis’ e l’inasprimento delle pene nei confronti di chi mette in atto un reato nei confronti di minori. Inoltre, vengono depenalizzati i cosiddetti ‘fatti di lieve entità’, applicando una distinzione tra tipologie di sostanze stupefacenti, e non è più previsto il carcere, ma la possibilità di svolgere lavori di pubblica utilità. Infine, vengono eliminati gli illeciti amministrativi. 

“Ho proposto un testo base per la modifica del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti, consentendola coltivazione personale di piccole quantità, pari a ‘quattro femmine di cannabis’ e inasprendo il contrasto allo spaccio.Ancora una volta siamo in presenza di un provvedimento che recepisce il chiaro orientamento della Corte di Cassazione e che mira a mettere sullo stesso passo parlamento e società”, spiega Perantoni, che aggiunge: “Dando seguito alle istanze che esprimono la preoccupazione per il dilagare dello spaccio, vengono inasprite alcune pene e viene punito pesantemente chi vende sostanze stupefacenti ai minori o in prossimita’ delle scuole”.

Il relatore: si può fare un lavoro rapido in commissione

“Si può fare un lavoro rapido, la prossima settimana torneremo a discutere in una seduta della commissione per fissare poi la data di adozione del testo: spero in un cammino non accidentato del testo”, è l’auspicio del relatore. “E’ sicuramente un fatto positivo, un passo avanti” attraverso un testo che “è un buon punto di partenza”, commenta con l’AGI Riccardo Magi, deputato di +Europa, da sempre in prima fila nella battaglia sulla legalizzazione della cannabis per combattere la criminalità e agire anche sul sovraffollamento delle carceri.

Magi è consapevole che la commissione Giustizia “è oberata di lavoro, con la riforma del processo penale, ma spero ci sia la volontà politica della maggioranza ad approvare un testo che corrisponde a un’esigenza forte anche sul fronte della situazione carceraria: su 10 sono 7 i casi di carcerazione per fatti di lieve entità. E’ una stortura che va corretta, anche secondo la Guardasigilli Cartabia”. Inoltre, conclude Magi, “la riforma della giustizia si fa non solo intervenendo sugli aspetti ordinamentali e penso che il testo base risponde anche alle esigenze avanzate dalla Lega”. Insomma, “credo che si possa trovare nella maggioranza un equilibrio attraverso un approccio pragmatico”. 

Coltivazione per uso personale

“Sono consentite a persone maggiorenni la coltivazione e la detenzione per uso personale di non oltre quattro femmine di cannabis, idonee e finalizzate alla produzione di sostanza stupefacente e del prodotto da esse ottenuto”.

Pene e sanzioni

Nell’articolato si inaspriscono alcune pene e, allo stesso tempo, se ne ‘depotenziano’ altre. “Chiunque, essendo munito dell’autorizzazione” a coltivare cannabis “illecitamente cede, mette o procura che altri metta in commercio le sostanze o le preparazioni è punito con la reclusione da 8 a 20 anni e con la multa da euro 30.000 a euro 300.000“. Al contrario, la pena è meno pesante (reclusione da 3 a 12 anni e multa da euro 20.000 a 250.000 euro) se le attività illecite riguardano le sostanze o le preparazioni indicate nella tabella II di cui all’articolo 14, ovvero la cannabis. 

Lieve entità e lavoro pubblica utilità

“Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque commette uno dei fatti previsti” dalla legge che, “per i mezzi, la modalità o le circostanze dell’azione ovvero per la quantità delle sostanze, è di lieve entità, è punito con le pene della reclusione fino a due anni e della multa fino a euro 10.000. Si applica la reclusione fino a un anno e la multa fino a euro 6.500,00 nei casi di cannabis.

Quando il delitto è stato commesso da persona tossicodipendente o da assuntore abituale di sostanze stupefacenti o psicotrope, la cui condizione è stata certificata da una struttura sanitaria pubblica o da una struttura privata autorizzata, il giudice, con la sentenza di condanna o di applicazione della pena su richiesta delle parti, su richiesta dell’imputato e sentito il pubblico ministero, qualora non debba essere concesso il beneficio della sospensione condizionale della pena, può applicare la pena del lavoro di pubblica utilità. Il lavoro di pubblica utilità può sostituire la pena per non più di due volte. Nessuna riduzione (le norme non si applicano) nei casi in cui le sostanze stupefacenti e psicotrope sono consegnate o comunque destinate a persona di minore età. Infine, vengono soppressi gli illeciti e le sanzioni amministrative, come ad esempio l sospensione della patente. AGI

agi live

Redazione Corriere Nazionale

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